Evidentemente l’ex tecnico del City non è sulla stessa lunghezza d’onda del suo collega, Maurizio Sarri, che invece continua a considerare un bestemmia la parola Scudetto e – scherzosamente – parla addirittura di salvezza non ancora raggiunta – con gli attuali 31 punti in classifica del Napoli – quando viene sollecitato sull’argomento.
Alla sua prima esperienza su una panchina prestigiosa, di certo l’allenatore partenopeo non potrebbe dire altrimenti. Il suo obiettivo è sempre e solo quello di pensare al campo, alla ‘prossima partita’, essendo il cammino ancora molto lungo. E poi è conscio del fatto che superare le numerose insidie che, inevitabilmente si presenteranno nel corso del torneo, non sarà semplice.
Dall’altra parte, invece, Mancini non si nasconde e dichiara apertamente che la ‘sua Inter’ non è inferiore a nessuno. L’esperienza, poi, lo porta anche ad affermare che non sempre vince chi è più forte ed organizzato e di conseguenza ad avere estrema fiducia nei confronti dei suoi ragazzi che sin qui, a detta della critica, non hanno di certo mostrato di saper fare il miglior calcio del campionato.
I due si sono appena affrontati e le loro squadre anche nello scontro diretto hanno ancora una volta dimostrato di essere molto diverse, quasi opposte tra loro. Così come sono diversi, sul piano della comunicazione, i due tecnici i quali però, in fondo in fondo, qualcosa in comune ce l’hanno: quell’obiettivo Scudetto, dichiarato o quasi da Mancini per il solo fatto di guidare una squadra che si chiama ‘Inter’, mascherato, chissà, da Sarri, tra blasfemia e scaramanzia…
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