Mancano due giorni all’inizio della nuova stagione del Napoli ma i titoli sono tutti per Spalletti e nessuno parla di Garcia.
Mister mistero, Rudi Garcia è un uomo riservato e sta cominciando a conoscere in questi giorni il suo nuovo habitat lavorativo.
Dopo la full immersion, nel mese di ritiro precampionato, è arrivato in una torrida Castelvolturno per prendere confidenza con la sua nuova casa sportiva.
Garcia è anche una persona che ama la precisione negli appuntamenti e sembra essersi mostrato estremamente disponibile con la squadra, aperto al confronto nelle spiegazioni delle sue idee.
In queste settimane, ha parlato molto con i ragazzi e poco con i giornalisti ed ha lavorato tanto e, soprattutto, da lunedì scorso si fa molto sul serio.
Due gli aspetti che sono balzati maggiormente all’occhio durante i ritiri:
Le novità tattiche e la grande competitività che ha creato nel gruppo.
Mantenere alto il clima agonistico, attraverso sfide continue tra i calciatori, stimolarli con soluzioni tattiche diverse, mantenendo fermi i punti cardine.
Sono queste le strade intraprese da Garcia per evitare cali di tensione e antidoti messi in campo dagli avversari, con contromisure studiate sul passato.
Ora, la parola spetta al campo, le partite vere sono un’altra cosa e il giudizio sarà, inevitabilmente condizionato dal risultato.
La forza di un allenatore sta nella sua credibilità nei confronti del gruppo squadra e la fiducia si alimenta di vittorie.
In campo, vanno sempre i calciatori, apparentemente banale ma molto realistico.
Il calcio sta nei piedi e nella testa dei giocatori, nel loro momento di forma, nella capacità di adattamento, nella forza del gruppo.
Il resto, vive nel cuore dei tifosi sotto l’egida della sorte che deve essere benevola.