Giovanni Malagò, presidente del CONI è intervenuto a margine della presentazione al ministero della Salute della campagna ‘Salute, sport e movimento fisico.
Il presidente ha parlato delle non dimissioni di Tavecchio.
Queste le sue parole: “Sinceramente penso sarebbe stato più giusto presentarsi da dimissionario al consiglio federale e avere la fiducia con un programma piuttosto che magari dire che non era disponibile a farlo. Ma sono opinioni, vediamo ora che succede. Aspettiamo lunedì, c’è un consiglio federale. Non sono in contrapposizione, prendo atto di quello che decidono, non ci sono gli estremi per un commissariamento della Figc. Poi ovviamente ci sono questioni che prescindono da questi dati tecnici, delle valutazioni da fare. Come si cambia il calcio italiano? O cambiando le persone o cambiando i programmi con delle dinamiche di gestione diverse, però ripeto: io ho 64 federazioni e ognuno ha il diritto e dovere di gestire all’interno le proprie attività.
Ognuno può dare il proprio giudizio, ma stiamo parlando di un rapporto subordinato di lavoro. Nella storia del calcio non è il primo caso, e non sarà nemmeno l’ultimo, che un allenatore viene dimesso prima della scadenza del contratto e rimane con la propria remunerazione fino alla fine del contratto. Stiamo parlando di un rapporto subordinato di lavoro”.