Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni dell’ANSA in merito alla questione Luciano Spalletti c.t. della nazionale italiana.
“Lo dico con franchezza, avendone parlato direttamente anche con lui, la tempistica della decisione di Mancini di lasciare la Nazionale
doveva essere diversa. Posto questo, la soluzione trovata dalla federcalcio e dal suo presidente Gravina al problema, e in soli 5 giorni, è davvero brillante. In una situazione oggettivamente molto difficile. II 13 di agosto è deflagrata quella che è una autentica bomba sportiva e Gravina ha saputo affrontare in maniera rapidissima una questione vitale per la federazione. Considerando il periodo e il fatto che, sportivamente parlando, la Nazionale di calcio è qualcosa di sacro per noi italiani, trovare una soluzione di così alta credibilità era molto difficile”.
“Perché di allenatore ce ne sono tanti, magari capaci anche di grandi cose, ma prendere uno percepito da tutto gli steakholder come il più autorevole al momento è stata una eccellente operazione. Insomma, la scelta di Spalletti è quanto di meglio si potesse fare. Poi, certo che è il campo che determina le valutazioni: per questo nel mio piccolo anche io sarò a Milano il 12 settembre a tifare per gli azzurri impegnati contro l’Ucraina. Siamo in periodo di Mondiali di varie discipline in prospettiva olimpica, ma proprio questa mattina sono riuscito a modificare tutti i piani per essere presente al
Meazza”.
“Non è un mistero che io sia amico di famiglia di De Laurentiis, ho provato a parlargli di questa situazione in una lunga e affettuosa telefonata. Lui mi ha detto che ci avrebbe pensato, vedo che i termini della questione non sono cambiati. D’altra parte ognuno ha il suo carattere, ed è innegabile che uno dei segreti dei successi di De Laurentiis sia la sua
determinazione. Poi, chiaro che io auspichi una soluzione senza strascichi e contenziosi:
perché una cosa è certa, il pianeta calcio in un contesto di difficoltà e debolezza più è unito e meglio è”.