Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha parlato in un’intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport di diversi argomenti di assoluta attualità.
L’intervista integrale è possibile trovarla sull’edizione odierna della Gazzetta:
“Coronavirus, si naviga a vista: se il Paese non torna alla normalità rischiamo di pagare un conto altissimo. Fermare lo sport è un danno enorme, rappresentiamo il 2% del Pil, ci sono effetti negativi economici ma anche sportivi. Speriamo di rientrare subito nella normalità, me lo chiedono da tutte le parti.
Parlo ogni giorno con i vertici del Cio: i Giochi di Tokyo non sono in dubbio. E il nostro obiettivo sarà fare meglio di Rio. Vantaggi per i guai attuali di Cina e Russia? Può accadere. Ad oggi abbiamo 194 atleti iscritti. La metà sono donne che però alla fine potrebbero essere in maggioranza: una svolta epocale. E la donna che arriva a certi livelli ha una marcia in più.
Il successo per l’Olimpiade di Milano e Cortina dimostra la bontà delle nostre ragioni. Però la cicatrice per Roma rimane. Che bello vedere il San Paolo rifatto con le Universiadi!
La fine della dittatura della Juve mi sembra un dato acquisito. Chi vince? Non vorrei essere nei panni di Conte, tra tante incertezze. La Lazio può concentrarsi su un solo traguardo. Friedkin mi sembra una persona molto seria, non animata da intenti speculativi. E credo ancora nello stadio a Roma, anche se in Italia è più facile realizzarlo grazie ai grandi eventi”.