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Maggio: “Ecco la differenza tra Sarri e Benitez. Vogliamo vincere e daremo il massimo. La città di Napoli? Ho fatto cambiare idea a molti amici”

Christian Maggio è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Queste le sue dichiarazioni: “E’ un onore essere ancora al Napoli, sono passati tanti anni e abbiamo fatto un bel percorso, bisogna dare sempre il massimo per portare a casa sempre il massimo risultato”.

Reja, Mazzarri, Donadoni, Benitez. Cosa hai apperso da ognuno da loro e cosa stai apprandendo da Sarri?
“Ogni allenatore mi ha dato qualcosa, con l’età si acquisisce l’esperienza anche a livello caratteriale. A livello tattico mi hanno insegnato i movimenti migliori da fare, da ognuno ho appreso qualcosa. Sarri è simile a Mazzarri, molto maniacale sugli allenamenti, mi piace molto si vede che è arrivato dal basso e ci ha fatto capire cosa vuole. Il lavoro è positivo, siamo solo all’inizio”. 

La differenza tra Sarri e Benitez?
“Il modo di allenare: Benitez aveva la mentalità inglese ci faceva stare più tranquilli, ci faceva riposare. Sarri non lascia nulla al caso, è maniacale. Però sono due allenatori che sanno quello che vogliono”.

La delusione per come è finita la stagione passata c’è ancora?
“L’anno scorso non è andata come volevamo. Siamo arrivati in semifinale di Coppa Italia ed Europa League, all’ultima giornata abbiamo sbagliato la qualificazione per la Champions League. E’ arrivata la sterzata da parte della società con Sarri e credo che faremo bene. Se all’inizio non dovessero andare bene le cose dobbiamo restare comunque tranquilli e dare sempre il massimo”.

Olanda-Russia, gol di Van Basten. Nel 2010 facesti un gol simile, te lo ricordi?
“Certo, fu un gol bellissimo. Lui è stato una leggenda. Il mio è stato un gol importante per la mia carriera e farlo col Napoli è stato ancora più importante”.

L’inchino si è un po’ perso, come mai?
“In questi ultimi anni il mio ruolo è cambiato, parto più indietro. Tempo fa avevo abituato i tifosi con i gol, ora il mio obiettivo è dare una mano in fase difensiva, se poi arriva il gol è tutto guadagnato”.

Qual è il tuo rapporto con i tifosi e la città?
“I miei amici erano scettici quando firmai col Napoli e dicevano “Ma come vai a Napoli, è brutta, sporca”. Una volta arrivato li ho fatti venire giù per fargli vedere la realtà e dopo 5 giorni non volevano più tornare. Napoli è sempre vista male da fuori ma dico sempre di venire prima e poi di parlare, la vivo bene la città anche se la quotidianità per noi giocatori non è tranquilla ma poi ti ci abitui”.

Cosa hai imparato a Napoli grazie a Cannavaro?
“Capisco il napolenato anche se non lo parlo bene (ride ndr). Cannavaro lo ringrazierò a vita perché è stato il primo che appena arrivato mi ha abbracciato e detto “qualunque cosa io ci sono” e questo non lo dimenticherò mai. Il nostro rapporto di amicizia dura ormai da 8 anni”.

Vuoi superare Paolo Cannavaro come presenze?
“Lo spero. Posso dare ancora molto anche se mi danno già del vecchio, voglio dimostrare il mio valore perché ho le qualità. Quando non potrò farlo più mi vedrete andare via”.

Qual è il tuo obiettivo? Dove può arrivare il Napoli?
“Ora è difficile dire dove voglio arrivare, la squadra e la società ci sono, il feeling tra tutti c’è. Viviamo alla giornata, c’è tutto per fare bene e poi vedremo quale sarà il nostro risultato. Partiamo per vincere”.

Che persona è Reina?
“E’ una persona positiva, sia fuori che dentro al campo. Quando è stato via ci sentivamo spesso e mi diceva che voleva tornare. Ha esperienza ma si vede che vuole dare ancora di più. Vuole dare una mano al Napoli, speriamo bene”.

Cosa dici ai tifosi azzurri?
“Di tifare sempre Napoli nel bene e nel male, noi daremo sempre il massimo. Da parte mia e dei compagni daremo sempre il 100% e usciremo a testa alta dalle partite”.

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