Luigi De Laurentiis, presidente del Bari, torna su quanto si è detto negli ultimi giorni nel corso di una conferenza stampa
“Più che irritare, dispiace che si creino situazioni difficili. Quando sono arrivato c’era una sala fatiscente e uno stadio impolverato, in questi anni si è costruito tanto partendo da zero. Oggi abbiamo una struttura invidiata da tanti, ha accolto la Nazionale regalando uno spettacolo a tutta l’Italia.
A me dispiace di tutto il rumore che si sta creando, giusto o sbagliato, perché qui c’è una società che ha sempre investito e che dalla D è arrivata a sfiorare la A. Quest’anno è più difficile, a nessuno fa piacere ricevere insulti e fischi, vorrei che il tifo sostenesse comunque la squadra, perché i ragazzi ci vogliono credere. Le voci sulla cessione del club non cambiano niente, perché amo questa piazza e anche attraverso le difficoltà continuerò ad amarla, perché ci ho investito e dedicato tanto tempo. Il Bari è un franchise di prima classe, sul mercato italiano pochissime hanno l’appeal per essere vendute, noi siamo una di quelle. Se un bel giorno dovesse arrivare un fondo, magari verrà ceduta in mani importanti.
Nel frattempo si è lavorato con onestà, questa società non ha debiti, per farlo ci sono stati sacrifici e ottenuto risultati sportivi. Ora abbiamo fatto investimenti ulteriori sull’allenatore. Leggo di cordate, ma dove stanno? A trentanove anni potevo scegliere di andare in altre direzioni, invece sono venuto qua e ho sposato fino in fondo la mia mission, nella più assoluta indipendenza. Ho scelto ogni singolo mattone costruito, siamo una società che ha più aziende, ma sono gestite separatamente. Per questo mi sono dissociato da mio padre, che poi ha compreso di essere stato frainteso e si è scusato”.