Il tecnico azzurro risponde alle domande dei giornalisti prima della partita che potrebbe assegnare matematicamente lo scudetto al Napoli. Napoli-Salernitana si giocherà domani allo stadio Maradona, ore 15.
“Se riusciamo a vincere la partita …Dobbiamo saper vincere anche dopo, nel divertimento. Deve essere la festa dei bambini”. Questo è stato il monito di Spalletti in conferenza stampa per sensibilizzare tutti sulla sicurezza nel caso ci sia dopo le 17 la grande festa in città.
Così poi le sue dichiarazioni”
“Siamo pronti a giocare la partita con tutte le nostre forze anche quelle che non abbiamo. È una sfida estrema per noi e per la città. È da tanto che vogliamo vivere una partita come questa. Non abbiamo affidato al prefetto o al fato il nostro campionato ma al nostro gioco e alla volontà di rendere felici i nostri tifosi. D’altronde loro ci dimostrato sempre il loro affetto, anche quando ci hanno aspettato a Capodichino dopo la vittoria con la Juve a Torino. Per la sicurezza mi hanno detto di dire qualcosa. Qualcosa in previsione di…Nulla di certo. Ma la preparazione della partita è come tutte le altre dal nostro punto di vista. Domani non sarà facile, apprezzo molto Paulo Sosa. Il Presidente Iervolino sta facendo grandi cose. Noi faremo quello che dovevamo fare in ogni caso domani, che è quello che abbiamo fatto sempre. Siamo alla volata finale: dopo aver condotto una gara di ottimo livello dobbiamo farci trovare pronti anche domani. Non facciamo mai cose a livello individuale ma portiamo avanti sempre un gioco a livello collettivo. Elmas? Non so se gioca. Speriamo abbia lanciato nella sua intervista fatta in settimana un bel messaggio a tutti.
L’odio verso gli altri non sarà mai uno strumento per difendere ciò a cui vogliamo bene! Non rispondo nè a Sarri nè ad Allegri. Abbiamo costruito il campionato pensando soprattutto ai nostri tifosi. Sono stati importanti lungo tutto il percorso e meritano quello che siamo vivendo. Noi abbiamo fatto bene con la Juve sia nel primo che nel secondo tempo. Abbiamo rischiato qualche ripartenza ma è normale per il calcio che facciamo noi. Numeri importanti, che ci hanno accompagnato fino a qui. Ci ha fatto comodo quell’atteggiamento lì che spesso ci ha fatto vincere.
Non penso a nulla fino a che ci mancherà un punto per la vittoria e non so quello che succederà…Si vedrà dopo quando avremo la matematica certezza. Non prestiamo il fianco a nessuna dispersione. Quando sono arrivato mi sono confrontato in famiglia: i miei figli grandi mi hanno spronato a venire qui e a provare a vincere. Facciamo questi punti e se succederà, vedremo. Stamane la palla girava veloce in allenamento. La squadra, voi, la città…Tutti percepiscono il momento.
In queste due stagioni ho dedicato tutto il mio tempo al Napoli, alla squadra. Si fa così. Solo così sono certo di aver fatto bene il mio lavoro. Mi emoziono, qualche volta ho paura, se penso anche da dove sono partito. Ci sono cose che è bello vivere e portare a casa. Questa è una sfida che va vinta. Questo lavoro va fatto così. È dal 2001 che lo scudetto se lo dividono due città: Torino e Milano. Va fatto un super ringraziamento ai giocatori. Vediamo se fanno lo strappo finale.
Sul legame con la città: sono cose estreme che vanno vissute nell’accaduto, non nelle previsioni. Posso citare il gol di Kvara, quello di Raspa. Non mi sono mosso (ride ndr). NAPOLI energica a volte folle, molto filmata, spesso fatta di cose non vere. Dal mio punto di vista invece Napoli sa mandare dei messaggi spettacolari. Poi se ne parlerà in maniera più profonda. Alle 6 di mattina monto in macchina con Ciro e poi vedo i giocatori. Solo non sono mai. Da tutte le parti non sono riuscito a vincere, anche in squadre forti, ho avuto un bel trascorso. Mi è stato ricordato che non ho mai vinto ma se questo non compiuto ha fatto si da poter vivere ora con il Napoli questo momento.. Sono contento.
Abbiamo una bella saletta video che ci ha ospitato per tutto il campionato, anche i giocatori sono desiderosi di raccontare delle cose eccezionali che derivano solo dai risultati. I miei calciatori sono persone umili. Veder nascere un gruppo di amici mi rende particolarmente orgoglioso.
Io dormo poco di solito quando ci sono queste partite. La spensieratezza, la leggerezza, squadra corta dal bel fraseggio…Spesso aiuta. Va bene essere leggeri, va bene essere esecutivi, a seconda del momento. Tipo Lozano su Chiesa la scorsa settimana.
Sulle punizioni? Zielinski, Kvaratskhelia, Osimhen, Raspadori secondo me le sanno battere, anche se hanno stili diversi.
Se riusciamo a vincere la partita …dobbiamo saper vincere anche dopo, nel divertimento. Questo sport è dei bambini, che devono festeggiare. Mai mettere a rischio qualcuno o qualcosa. Occorre buon senso”.