Sotto i riflettori del Philips Stadion di Eindhoven, Hirving Lozano si sta affermando come una delle possibili stelle del firmamento calcistico dei prossimi anni.
Hirving Lozano, detto El Chucky come la bambola assassina dell’omonimo film horror.
Nasce a Città del Messico il 30 luglio del 1995 e si forma nelle giovanili del Pachuca, esordendo in prima squadra il 9 febbraio 2014: suo il gol vittoria nel successo esterno per 1-0 sul campo del Club America.
Quel gol gli spiana le porte della titolarità, tanto da arrivare ad essere sempre titolare nelle sei gare di Liguilla (il playoff per la vittoria del titolo in Messico).
Segna anche una rete nella finale di andata contro il Leon, vinta per 3-2 in trasferta, ma nella gara di ritorno, dopo i tempi supplementari, saranno gli Esmeraldas ad aggiudicarsi il doppio confronto e, di conseguenza, il campionato.
La stagione successiva è ancora priva di successi di squadra, ma Lozano colleziona 40 presenze totali, condite da 9 gol e 7 assist. Nel 2016/2017 si migliora ulteriormente, segnando 12 gol e servendo 10 assist, e contribuisce in maniera fondamentale alla vittoria del campionato di Clausura da parte del Pachuca.
Ma è l’annata seguente che lo consacra a tutti gli effetti come uno dei prospetti più interessanti del panorama internazionale. Lozano realizza ben 18 gol stagionali, di cui 8 nella CONCACAF Champions League, che il Pachuca si aggiudica dopo una doppia finale tutta messicana con il Tigres.
La grande stagione disputata attira l’attenzione di alcuni fra i più grandi club in Europa, su tutti Manchester City ed Arsenal. Ma, a sorpresa, Lozano sceglie di trasferirsi al PSV Eindhoven, squadra olandese in cui si sono formati campionissimi come Romario, Ronaldo, Van Nistelrooj e Robben, giusto per citarne alcuni.
Una scelta in controtendenza rispetto a quella fatta, anni prima, da altri giovani talenti messicani quali Giovani dos Santos e Carlos Vela, accasatisi, rispettivamente, al Barcellona e all’Arsenal, finendo, purtroppo, per bruciarsi. Il gioco offensivo dei Boeren, all’epoca allenati da Philipp Cocu, si sposa alla perfezione con le caratteristiche di Lozano, che in 34 partite stagionali segna 19 reti e serve 2 assist, contribuendo alla vittoria del 24esimo titolo del PSV. Da segnalare, però, anche due espulsioni, una delle quali gli è valsa ben tre turni di squalifica.
L’ottima stagione disputata gli vale la convocazione da parte del c.t. Osorio per i Mondiali in Russia (aveva esordito in Nazionale nel 2016). Nel match d’esordio, il Messico stupisce il mondo intero, battendo per 1-0 i campioni in carica della Germania, grazie a un gol realizzato proprio da El Chucky. L’avventura della Tricolor si interrompe agli ottavi di finale contro il Brasile, ma Hirving è tra i migliori della spedizione.
La stagione in corso inizia nel migliore dei modi per Lozano, protagonista nelle prime tre uscite in campionato del PSV, con due gol e un assist. Il messicano è decisivo anche nel playoff di Champions League, andando a segno in entrambe le sfide contro il BATE Borisov. Grazie al successo sui bielorussi, gli olandesi si qualificano per la fase a gironi della massima competizione europea, in cui trovano Barcellona, Tottenham ed Inter.
Nonostante l’eliminazione, Lozano disputa un ottimo torneo, segnando nel 2-2 casalingo contro gli inglesi e nell’ultima gara del raggruppamento, a San Siro contro l’Inter, firmando la rete che condanna i nerazzurri alla retrocessione in Europa League. Al momento, i gol realizzati dal messicano sono 15, di cui 11 in Eredivise, con 8 assist.
Nato come ala sinistra, Lozano può essere impiegato anche a destra, visto che sa calciare benissimo con entrambi i piedi, o come seconda punta. Bravo nelle conclusioni dalla distanza, sia a giro che di potenza, è dotato di uno scatto impressionante e di un ottimo dribbling, oltre a sapersi inserire in area sfruttando il movimento della punta. Curiosità: per queste sue doti, è uno dei calciatori più apprezzati dagli appassionati della nota serie di videogiochi FIFA.
Nota dolente, però, è il suo carattere fumantino, come testimoniato dalle già citate due espulsioni e dai sei cartellini gialli rimediati, finora, nella stagione in corso, aspetto criticato dal suo ex allenatore Philipp Cocu, che in conferenza stampa affermò che “deve imparare a controllarsi”.
Negli ultimi giorni, il suo nome è stato accostato con insistenza al Napoli, alla ricerca di un esterno offensivo in possesso delle sue caratteristiche. Ma non sarà affatto una trattativa facile, considerando la folta concorrenza e il fatto che le squadre olandesi sono, da sempre, botteghe molto care: serviranno, infatti, almeno 40 milioni per strapparlo al PSV.