Editoriale

Lo scudetto di Schrödinger, sospeso per lasciarne un po’ a tutti, perché la felicità se non è condivisa che felicità è?

Verso Udine per raccontare l’ultimo atto dello scudetto di Schrödinger: quello che ce l’hai e non ce l’hai contemporaneamente.

Vogliamo aprire la scatola per cucirlo sul petto. Poi, diciamo la verità questo è uno scudetto sospeso, diffuso e generoso.

Uno scudetto che si può vincere nel profondo nord, per accarezzare i cuori migrati lontano da casa ma che casa, non hanno mai lasciato.

Quelli, che continuano a ripetersi che un giorno torneranno, anche se sanno che è un amara bugia.

Quelli che sono nati in altre terre ma sono stati cullati dai racconti della patria lontana.

Quelli, che di lacrime ne hanno ingoiate tante, da non poterne più ma, oggi, con gli occhi asciutti, ti guardano diritto in faccia, con orgoglio, perché il tempo, a volte, è cortese.

Quelli, che il destino ha voluto aspettare perché erano stati lasciati indietro troppe volte.

Napoli, è generosa e non dimentica, la festa deve essere anche loro.

Tanto poi i ragazzi tornano a casa .

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