47° della ripresa, manca una manciata di minuti alla fine della gara che il Napoli vince per 4-2 sull’Inter dell’ex Mazzarri, Pandev, appena entrato in campo, conquista un calcio di rigore. Siamo in clima natalizio ed anche il Napoli avrebbe potuto fare cinquina. Nella nuvoletta che giace accanto al Benitez cartone animato appare l’icona di Lorenzo Insigne. E’ lui il prescelto dal tecnico partenopeo per provare la trasformazione del penalty. Pandev invece, ingolosito dalla probabile marcatura, raccoglie il pallone, si dirige verso il dischetto e lascia a mani (ma soprattutto piedi) vuote Lorenzo Insigne, desideroso come mai di vedere la palla calciata dal proprio piede destro depositarsi alle spalle di Handanovic. L’errore dal dischetto che ne consegue, è indolore ai fini del risultato ma non per l’animo ferito di Lorenzo Insigne che non riesce a contenere la rabbia nei confronti del compagno per non avergli lasciato la possibilità di calciare e trasformare il calcio di rigore. Chiara la motivazione che ha spinto Rafa Benitez a desiderare fosse Insigne a calciare, dargli, finalmente, la gioia di realizzare la prima rete in questo campionato. Tante, troppe, 16 giornate di campionato senza mai siglare una rete per un calciatore del suo calibro. Forse, il tecnico madrileno, palesando quelle intenzioni ha voluto evidenziare il vero problema del ragazzo di Frattamaggiore: una frenetica e spasmodica voglia di far gol ne ne condiziona la libertà di azione. Quel probabile gol, gli avrebbe dato quel po di “sciroppo” che avrebbe provato a guarirlo. Purtroppo, lo sciroppo, lo ha ingerito chi, soprattutto ultimamente, astinenza da gol non ne ha mostrata affatto. Speriamo almeno, visto l’esito del calcio di rigore, non si sia ammalato lui.
Lo sciroppo era per il “malato”. Lo ha bevuto il “sano”
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