Pietro Lomonaco, dirigente sportivo, è intervenuto a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre condotto da Gianluca Gifuni:
“Un calciatore non può dire sì o no alla scelta di un allenatore. Si dovrebbe valutare, invece, l’eventualità che ci fosse un contrasto tra un potenziale allenatore ed il suo ex calciatore che è la tua punta di diamante. Ma il giocatore non può assolutamente permettersi di dire non voglio questo allenatore. Men che mai a Napoli dove c’è un Dio assoluto che ha una lista di 42 allenatori. Penso che De Laurentiis debba dare ancora un po’ di tempo alla sua chimica per poter operare. Lui, infatti, ha detto che gli allenatori li sceglie anche in base alla chimica che riesce ad avere con loro. Io penso che in un primo momento la chimica assoluta l’avesse Italiano. Ora l’appeal c’è con Sousa e non ultimo è arrivato questo liberarsi di Galtier che lo mette ulteriormente in condizione di riflettere ancora un po’. Certo De Laurentiis attorno alla scelta dell’allenatore ha creato tutta un’atmosfera cinematografica alla quale tutti hanno attinto. Ora sarebbe il momento di scegliere.
Quando sento un presidente finalmente dichiararsi sul suo direttore sportivo e sminuire in maniera lampante il lavoro importante che ha svolto Giuntoli, dicendo che non è il capo, per me non è corretto. Si porta a pensare che il direttore sportivo sia solo quello che sceglie il giocatore. Beh, non è così. Il ds fa tante cose, la gestione dei calciatori, degli addetti ai lavori. Quindi pensare una cosa del genere vuol dire che la materia la si conosce cinematograficamente e non sul serio. Anche per una forma di rispetto nei confronti della gente dico basta.
45 allenatori, 42, ma dove esistono questi 40 allenatori a livello del Napoli per poter sostituire uno come Spalletti che ha avuto un ruolo pazzesco nella vittoria del campionato. Invece di imbonire restiamo con i piedi per terra, prevediamo quello che può essere il dopo vittoria di un campionato, andiamo a controllare quello che può essere l’appagamento dei calciatori l’anno prossimo, se si può tradurre in risultati. Andiamo a prendere uno che sia veramente in grado di raccogliere l’eredità di Spalletti e continuare un lavoro che è stato delittuoso interrompere. Distruggere tutto solo per il gusto di dimostrare che “comando io” e tenere atteggiamenti da “Marchese del Grillo” a me sembra irrispettoso nei confronti di tutti. La dichiarazione di inizio anno “vinciamo lo scudetto”. All’inizio sono tutti bravi, la spari e se “cogli…cogli”. Ma non è certamente “Dio” che prevede che il Napoli – che ha cambiato 4-5 giocatori importanti – vince lo scudetto. Non è così che funziona”.