Il pareggio di ieri sera ad Anfield, contro il Liverpool, può avere il sapore di rinascita per il Napoli; una prova di sofferenza e di organizzazione quella degli azzurri.
Il Napoli riesce a conquistare un punto molto importante ad Anfield, in ottica qualificazione agli ottavi di Champions League. Lo fa con una prova di carattere, organizzazione ed anche di sofferenza dove però ha prevalso il lavoro di Ancelotti e dei suoi.
Il Liverpool, d’altro canto, ci ha provato sfruttando le qualità dei suoi giocatori ed il suo gioco fatto di ritmi alti e pressing. Ma andiamo con ordine.
Ancelotti sceglie Maksimovic con Di Lorenzo sulla destra, per Klopp quasi tutti confermati
Nel Napoli si vede una novità non di poco conto: Di Lorenzo spostato sulla destra di centrocampo. Al suo posto, infatti, Ancelotti sceglie ancora Maksimovic a difesa, questa volta con Koulibaly e Manolas. Sulla sinistra Mario Rui, mentre per i restanti uomini tutto confermato, anche il duo in attacco.
Per il Liverpool uno dei pochi cambi vede Milner prendere il posto di Wijnaldum, con Alexander-Arnold out dall’inizio. Gli altri giocatori che compongono l’undici iniziale sono quelli che si pensava dovessero partire dall’inizio.
Un Napoli organizzato tiene testa al gioco del Liverpool
La partita si può riassumere con la bravura di Ancelotti e del Napoli di riuscire a tenere testa al Liverpool. Ma come lo ha fatto? Con alcuni accorgimenti difensivi, come quello di Maksimovic terzino e Di Lorenzo davanti a lui che ripiegava spesso a dargli una mano.
In questo modo Mané è stato spesso neutralizzato, insieme a Robertson, che spingevano molto. I due hanno disinnescato l’out di sinistra dei reds che hanno dovuto virare sull’altra fascia per rendersi più pericolosi. Ma anche così hanno trovato un Mario Rui caparbio ed applicato al tipo di partita che doveva svolgere e che ha svolto.
Oltre a loro, il duo difensivo Koulibaly e Manolas sfornano la migliore prestazione di coppia fatta fino ad ora. Andando nel particolare, per quasi tutta la partita il Napoli ha ceduto il pallino del gioco al Liverpool cercando di ripartire appena possibile.
Una strategia che ha pagato alla lunga; il gol poi nasce proprio da Di Lorenzo che serve Mertens che segna un altro gol stupendo. Dicevamo del Liverpool, che ha giocato a suo modo per tutta la partita, con ritmi alti e pressing continuo. Così facendo, anche se gli azzurri hanno disinnescato molti dei pericoli, qualcuno è comunque arrivato.
A livello tattico c’è da sottolineare la prestazione difensiva di tutti gli azzurri, che è stata tra le migliori. Anche perché, quando il Napoli ha provato ad uscire palla al piede, quelli del Liverpool ne erano almeno in due a pressare ed è risultato difficile riuscirci.
Soprattutto nel secondo tempo, dove poi il Liverpool ha trovato il pareggio. La squadra di Klopp, nella seconda frazione di gioco, ha avuto quasi sempre il possesso del pallone. Ma la riuscita organizzazione difensiva ha portato il Napoli a strappare il pareggio finale.
Oltre a quelli già citati, c’è da sottolineare la prova di Allan: tornato nel suo ruolo che gli compete, sforna una prestazione come solo lui sa fare.
Un Napoli alla italiana per ritrovarsi, e ritrovare il cammino in campionato
Quello che viene fuori dalla partita di ieri sera è che Ancelotti ha scelto l’approccio tattico alla italiana per uscire dal periodo buio. La squadra ha ripagato la sua scelta e ha dimostrato che segue il mister, sfornando una prestazione di carattere e grinta e conquistando un punto ad Anfield.
Quella di ieri sera può essere sicuramente la partita da cui ripartire dopo settimane di burrasca; la squadra ha fatto vedere che c’è ma ora è con il campionato che ci sarà la prova più dura: dimostrare che anche lì si vuole ritornare a fare bene. E rinascere dalle ceneri.