Parte con grandi ospiti la prima giornata del “Football Leader 2016” ad Amalfi.
Tanti spunti ed anche qualche polemica per il primo appuntamento della manifestazione, il convegno AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio), sul tema “Il rapporto fra arbitri e allenatori”. Questo il live che ha visto confrontarsi il presidente dell’Assoallenatori Renzo Ulivieri, il vicepresidente dell’AIA Narciso Pisacreta, l’arbitro internazionale Daniele Orsato e tanti allenatori fra cui Fabio Capello e Gian Piero Gasperini.
Renzo Ulivieri: “Il rapporto tra allenatori ed arbitri ha origini antichissime come il calcio”
Narciso Pisacreta: “Perchè gli arbitri non parlano? per due motivi. Il primo è regolamentare, non si parla prima che ci siano le decisioni del giudice sportivo. Il secondo motivo invece è che i direttori di gara vengono visti sempre in maniera negativa, si chiede il loro intervento soltanto per spiegare i loro eventuali errori. Oggi noi dell’AIA siamo orgogliosi della nostra scuola arbitrale che nel mondo rappresenta un’eccellenza”.
Daniele Orsato: “Non esiste un problema fra arbitri e allenatori, viviamo entrambi il campo. Credo però che i mister debbano avere comprensione con i direttori di gara più giovani. Entrambe le categorie devono essere da esempio per tutti. Io comunque non ho un grande rapporto con gli allenatori”.
Fabio Capello attacca violentemente Pisacreta ricordando un episodio che gli accadde in un Roma-Atalanta con l’arbitro Trentalange, per una espulsione con relativa squalifica per un fatto non commesso. L’ex allenatore del Milan denuncia che l’AIA costringe gli arbitri anche a mentire pur di difendere la categoria ed il proprio operato. Aggiunge che in Italia si premia la simulazione ed è per questo che il nostro campionato è ormai un torneo di simulatori. Sempre secondo il suo parere, in Italia si ammonisce con platealità e gli arbitri non devono andare incontro ai calciatori.
Narciso Pisacreta: “L’arbitro deve confermare quello che ha visto in campo, null’altro, poi sta al Giudice Sportivo mettere a posto le cose. Sulla platealità, a parte l’Inghilterra che ha un sistema diverso da noi, in Italia si cerca di evitare gesti troppo plateali”.
Daniele Orsato: “Stiamo lavorando sul problema delle simulazioni ma la situazione non è facile”.
Fabio Capello: “Beh, in Inghilterra hanno risolto il problema degli assembramenti intorno agli arbitri: sanzionano severamente i giocatori che lo fanno e pagano finanche le loro società”.
Gian Piero Gasperini: “Qui in Italia il contatto fisico è stato criminalizzato!”
Daniele Orsato: “Cercheremo di lavorare anche su questo e sul discorso dell’uniformità di comportamento”
Gian Piero Gasperini: “Non può essere sempre sanzionato il contrasto. Quella che deve essere punita è la volontarietà!”
Cristiano Giaretta (ds Udinese): “A Udine abbiamo l’abitudine di far conoscere ai calciatori l’arbitro che ci apprestiamo ad incontrare, lo facciamo attraverso delle relazioni anche di tipo psicologico. Questo serve a smorzare le polemiche e a tranquillizzare gli animi”.
Paolo De Paola (direttore Tuttosport): Gli arbitri quando sbagliano devono fare pubblica ammenda e non restare chiusi all’interno della propria casta. La moviola potrà essere utile, per quanto mi riguarda non mi piace parlare di furto o corruzione”.
Fabio Capello: “Con la moviola in campo, il Barcellona avrebbe giocato i supplementari in Champions quest’anno”
Federico Balzaretti (ex giocatore e dirigente Roma): “La moviola è un ausilio importantissimo. L’importante è uscire fuori dalla mentalità dell’alibi”
Mimmo Malfitano (Gazzetta dello Sport): “Tanto rispetto per le difficoltà del lavoro arbitrale, però una cosa sulla quale non si trova soluzione è la trattenuta in area: a volte vediamo scene da rugby più che da calcio”.
Narciso Pisacreta: “La simulazione purtroppo fa parte della cultura italiana, ecco perchè la fanno! Nel “gol non gol” c’è il 2% di errore del macchinario, questo nessuno lo dice ma è così, le macchine come la moviola vedono il visibile mentre noi insegniamo agli arbitri a vedere l’invisibile. Gli arbitri devono avere capacità tecniche fisiche mentali. Non capite che gli arbitri sono una categoria mobile. Gli arbitri sono stressatissimi, sono gli unici nel calcio che non possono avere reazioni e relazioni di nessun genere, mentre gli allenatori e i calciatori le hanno.
Daniele Orsato: “Fare un fischio giusto o sbagliato in un Roma-Lazio o in un Juventus-Napoli è una responsabilità enorme. L’arbitro di porta rappresenta un deterrente enorme per le trattenute. Nell’intervallo di Inter-Napoli i calciatori partenopei hanno detto che non c’era fuorigioco sul gol che avevano preso, il mio desiderio è non influire sul risultato”.
Mimmo Malfitano: “Quello che vedo è che gli attacchi più pesanti agli arbitri arrivano dagli ex arbitri”.
Narciso Pisacreta: “Nelle designazioni bisogna far girare tutti gli arbitri e non dare sempre gli stessi alle stesse squadre. La tecnologia su gol e fuorigioco? su questo siamo pronti per la sperimentazione, la moviola invece è un altra cosa”.
Paolo De Paola: “La differenza fra tecnologia e la moviola è solo di tipo lessicale”.
Narciso Pisacreta: “Ci sono voluti anni perché gli arbitri capissero la regola dell’ultimo uomo. Se la Lega ci contatta noi siamo disposti ad andare dalle Società a spiegare i regolamenti”.
Gian Piero Gasperini: “Credo che semplicemente il regolamento deve essere certo ovunque, non devono esserci interpretazioni diverse a secondo di dove ti trovi”.
Fabio Capello: “I moduli? sono cavolate! Nel calcio esiste solo il 9-1 che aiuta a finalizzare un calciatore”.