Marcello Lippi, ex allenatore del Napoli e CT dell’Italia campione del mondo nel 2006, ha rilasciato un’intervista che è possibile leggere in versione integrale sul “Corriere dello Sport” oggi in edicola e della quale vi proponiamo un breve estratto.
“Ognuno pensa ai cavoli suoi, ognuno pensa a casa sua, alle poltrone a livello politico a livello scientifico, a tutti i livelli.
Qui in Italia si strumentalizza tutto a proprio uso e consumo. Ci si chiede se ripartire o no, perché non si dovrebbe ripartire? Certo che bisogna ripartire.
Riparte questo, riparte quello ma allora perché non dovrebbe ripartire anche il calcio? Cosa spinge qualcuno a dire che il calcio non deve ripartire. Nei confronti del calcio c’è una demagogia impressionante, un moralismo inaccettabile.
Il calcio può piacere o meno, si può essere tifosi o non tifosi ma una cosa non va dimenticata: il calcio professionistico è un’industria e come tale va trattato.
Le partite della Bundesliga? E’ calcio vero. Non so se si possa parlare di nuova normalità, ma di calco sì di calcio si deve parlare”.