Dopo Rizzoli-Bonucci ora Di Liberatore-Allegri: ancora un caso di sfacciato timore reverenziale nel rapporto tra i componenti di una sestina arbitrale e i tesserati della Juventus.
E’ passato meno di un anno da quel triste ‘testa a testa’ tra l’arbitro Rizzoli e il difensore Bonucci, che già il calcio italiano è investito da una nuova polemica per un episodio simile.
L’allenatore del Pescara Oddo e quello dell’Atalanta Gasperini sono stati squalificati rispettivamente per una e due giornate. Le motivazioni del Giudice Sportivo della Lega di Serie A Gerardo Mastrandrea, sono simili e vanno dalle frasi irriguardose alle frasi ingiuriose. Le stesse che avrebbe detto Allegri a Di Liberatore il IV uomo designato per la partita Fiorentina-Juventus con l’aggravante di un leggero contatto fisico.
Per Allegri però non è scattata nessuna squalifica.
Sarebbe curioso sapere dal signor Di Liberatore se ha seri problemi di udito e quindi non ha sentito il “testa di c…o” che Allegri avrebbe pronunciato a così ravvicinata distanza (il labiale dell’allenatore bianconero è fin troppo chiaro), oppure se ha avuto paura (e perchè) di richiamare l’attenzione dell’arbitro Banti per prendere eventuali provvedimenti nei confronti dell’allenatore bianconero.
Così come sarebbe opportuno sapere se neanche (e perchè) nel referto consegnato al Giudice Sportivo non si fa menzione dell’atteggiamento irriguardoso di Allegri (stile Juventus?), oppure è stata una libera (e a questo punto discriminante) interpretazione dello stesso Giudice Sportivo.
Ancora più grave sarebbe se la mancata squalifica di Allegri, dovesse essere la conseguenza del “contatto ufficioso” che secondo l’ex arbitro Cesari la Juventus avrebbe avuto con il designatore degli arbitri.
Purtroppo tante volte si ha l’impressione che i media dell’informazione nazionali, abbiano la stessa mentalità e lo stesso timore reverenziale del mondo arbitrale.
Il Presidente degli arbitri italiani Marcello Nicchi ha il dovere di spiegare e non preoccuparsi di difendere a tutti i costi l’indifendibile come l’atteggiamento di Di Liberatore con Allegri.