L’ex capitano del Napoli dal 1999 al 2002 Oscar magoni, in un’intervista che è possibile leggere in versione integrale su “Repubblica” oggi in edicola ha parlato del mancato ritiro dei calciatori del Napoli.
“Ferlaino decise un ritiro e alcuni giocatori non erano d’accordo, ma io da capitano convinsi tutti ad accettare la decisione del club.
Non conosco i dettagli ma quando prendi certe decisioni, poi devi aspettarti delle reazioni. Mi riferisco al rifiuto di
proseguire il ritiro e anche a certi atteggiamenti. Poi bisogna rispondere con le vittorie in campo, altrimenti ci stanno le critiche dei tifosi.
La contestazione che accetto è solo quella relativa ai comportamenti dei calciatori in campo, se si va sul personale assolutamente no.
Ma Napoli è anche questa: vive per il calcio e un inizio di stagione così difficile ha depresso tutto l’ambiente.
Ero convinto che questo fosse l’anno giusto per un definitivo salto di qualità. Purtroppo non è andata così.
I problemi sono evidenti.
Colpa di Ancelotti? Perché, va in campo e gioca? Non mi pare. Ma è naturale che ci si aspetta di più da tutti.
È una fase di stallo, da cui il Napoli deve trovare la forza di uscire. Gli azzurri possono trasformare i fischi in
applausi. Basta qualche vittoria.
Il problema del Napoli? Non riesce a trovare la continuità che aveva in passato. Ha un difesa un po’ più
fragile. Alcune squadre sono cresciute: l’Inter, la Roma e la Lazio stanno facendo bene, la Juve è la solita corazzata e l’Atalanta si è confermata. Il Napoli è stato anche sfortunato, ha colpito tanti pali.
Un capitano come si comporta? Cerca di mettersi in prima linea e comportarsi in maniera giusta: deve far capire a tutti la delicatezza della situazione. Io da capitano del Napoli in un momento di difficoltà cercavo di infondere
positività con atteggiamenti professionali”.