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L’ex arbitro Marelli: “Stupito dal fatto che l’espulsione di Meret sia stata confermata in poche decine di secondi”

L’analisi della partita Napoli-Juventus dell’ex arbitro Luca Marelli.

 

“Al minuto 24 l’episodio più difficile, controverso e discutibile non solo della gara di ieri ma di tutto il campionato, almeno finora.
Su un retropassaggio completamente sbagliato di Malcuit, Ronaldo intercetta il pallone e lo allunga sulla destra di Meret.
Il portiere tenta un’uscita disperata per intercettare il pallone senza riuscirci:

Prima di procedere, eliminiamo concetti che non c’entrano nulla:
– il piede a martello di Meret: nessun piede a martello, l’uscita del portiere è certamente “alla disperata” per recuperare un errore clamoroso del suo compagno di squadra ma non c’è stato alcun intento violento o connotato da eccessiva vigoria;
– il contatto tra il piede ed la caviglia di Ronaldo: nessuno è riuscito a comprendere se un tocco ci sia stato o meno utilizzando lenti tecnologiche, figuriamoci se pretendo di capirlo io;
– paragoni con Piatek e con l’episodio accaduto in Milan-Sassuolo: sono due fattispecie completamente differenti per dinamica, tipologia di “fallo”, posizione dei calciatori. Insomma, non c’entra nulla con l’episodio di ieri sera e lo annuncio onde evitare problemi: qualsiasi commento che metta a paragone le due fattispecie sarà eliminato, non ho tempo da perdere.

Partiamo da un concetto base:

La posizione di Rocchi è discreta ma ovviamente imperfetta.
L’errore di Malcuit non rientra nella casistica dei “fatti prevedibili” e, per tal motivo, è impossibile che l’arbitro potesse trovarsi in un posizione differente da questa.
In campo la dinamica dell’azione porta sempre all’espulsione: la visuale dell’arbitro è schiacciata, la dinamica è quella di due giocatori in linea di impatto, il pallone che scorre oltre il portiere significa “anticipo dell’attaccante”.
Avendo una prospettiva schiacciata e mancando profondità, è impossibile per Rocchi rendersi conto che il contatto (se c’è) sia così marginale. Dalla sua posizione l’arbitro vede un episodio chiaro, lampante, finanche di facile interpretazione.
Sul contatto inutile aggiungere altro: non abbiamo certezza che ci sia e, se anche ci fosse, si tratta di qualcosa di estremamente marginale.
Credo che nemmeno Meret potrebbe affermare con certezze abbia toccato o meno Ronaldo.
Le immagini le abbiamo già viste mille volte:

In realtà conta poco se il contatto ci sia stato o meno.
Se Ronaldo non avesse saltato il portiere, l’impatto ci sarebbe stato senza alcun dubbio, in linea di massima tra la gamba destra dell’attaccante e la sinistra di Meret.
Come disse Collina commentando un rigore concesso qualche anno fa da Celi, “non è obbligatorio che un attaccante debba farsi staccare una gamba per avere un fischio a favore”, salvare la propria incolumità è certamente più importante di un calcio di rigore.

Detto che, in presa diretta, il fallo ed il cartellino rosso sono del tutto giustificabili, a mio parere c’è un aspetto che avrei voluto vedere approfondito meglio: siamo veramente di fronte ad una chiara occasione da rete?
Come ha giustamente (a mio parere) affermato l’allenatore del Napoli nel post partita, tante erano le questioni da affrontare:
– l’effettivo contatto (ma abbiamo già visto che non conta nulla nello specifica occasione);
– il possibile recupero di Allan;
– la distanza di Ronaldo dal pallone;
– la direzione dell’azione.

Concordo pienamente su queste affermazioni e sono rimasto stupito dal fatto che tutto l’episodio sia stato confermato in poche decine di secondi.

Affrontiamo i possibili scenari uno per uno.
Detto del contatto (non ha importanza che ci sia o meno), il recupero di Allan su Ronaldo lo possiamo escludere. Difficile ipotizzare che avesse qualche possibilità di arrivare sul pallone prima dell’attaccante della Juventus (non esattamente “fermo” nella velocità), al limite si può pensare che avrebbe potuto incrociare la traiettoria per intercettare l’eventuale tiro in porta di Ronaldo.

Più interessanti le altre due ipotesi:

I due fotogrammi sono stati isolati a distanza di (esagero) un decimo di secondo.
Il pallone, oltre ad allungarsi parecchio verso la linea di fondocampo, pare anche indirizzata verso l’esterno (indicativa anche la direzione della corsa di Allan: nella prima immagine verso destra, nella seconda verso sinistra). La sensazione è che quel pallone sarebbe finito in una zona dalla quale lo specchio sarebbe stato parecchio limitato.
Ricordiamoci, dunque, dei presupposti del DOGSO:

Il punto che ci interessa è il secondo: la direzione generale dell’azione di gioco.
La direzione generale dell’azione è determinata, ovviamente, dal pallone più che dai calciatori: i giocatori possono dirigersi verso la porta ma, se il pallone è decentrato, non si concretizza una chiara occasione da rete.
Anche questo elemento è di difficile accertamento ed una valutazione VAR sarebbe stata un bel po’ forzata dato che il dubbio sul cartellino rosso potrebbe anche sussistere (e la mia sensazione è proprio questa) ma definire la fattispecie come “chiaro ed evidente errore” è impossibile.”

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