Il centravanti acquistato dal Genoa è ancora a secco di gol e di utilità in squadra. Troppo poco per le aspettative al suo arrivo.
Bramato, idolatrato, invocato per tutto l’autunno per “salvare” l’attacco azzurro, Leonardo Pavoletti è arrivato al Napoli il 2 gennaio fra tante belle speranze. Con la maglia della squadra partenopea però l’ex centravanti del Genoa è stato fino ad ora un vero e proprio oggetto misterioso, quello che normalmente in gergo calcistico si chiama flop – numericamente parlando e al netto delle attenuanti – dal punto di vista tecnico.
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18 milioni di euro spesi per il suo cartellino meno di 5 mesi fa, l’apporto del toscano al Napoli fin qui è stato pressochè nullo sotto ogni aspetto. Pavoletti, che va verso i 29 anni, doveva essere la nuova boa dell’attacco partenopeo in sostituzione di Milik, invece il paradosso è che in 5 mesi il polacco ha avuto modo di ritornare dall’infortunio e superarlo subito nelle gerarchie e nel minutaggio: ad oggi il buon Leonardo è la terza scelta per il ruolo di centravanti dietro Mertens e l’ex Ajax. Troppo poco per definire positivo fin qui l’affare e l’apporto dell’attaccante livornese al Napoli.
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Mestamente in panchina da 7 gare consecutive, il calciatore è sceso in campo solo 5 volte in campionato, partendo 2 volte da titolare (con sostituzione in entrambe la gare), per un totale di 178 minuti di gioco. Incredibile il rapporto fra i soldi spesi e il minutaggio che lo ha visto scendere in campo in Serie A: ad oggi ogni sessanta secondi giocati in campionato l’attaccante è “costato” al Napoli 101.123 euro. Senza neppure un gol.
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