Silver Mele, direttore di SpazioTennis.it, ha pubblicato un editoriale con una lettera di Roberto Cappa
Amici del tennis, è evidente che l’anno intensissimo delle nostre battaglie informative sia giunto al momento della verità. La palla passa a voi dirigenti dei circoli, maestri, finanche atleti. Ci sarebbe da far seguire allo sdegno e alle inchieste, non certo smentite dall’impeccabile Procura Federale (che era stata chiamata ad intervenire dai soliti noti con la speranza che una sanzione disciplinare ci chiudesse la bocca), l’impegno diretto per il voto con il quale si ridisegnerà il Consiglio Regionale FIT.
L’Assemblea Regionale è stata indetta per il prossimo 5 maggio ma già lunedì scorso i soliti due maestri, gli stessi che avevano scelto Giovanni Improta non più di un anno fa, hanno “ufficializzato” al popolo il nuovo assetto, proclamando a piacimento la nuova presidente. In siffatta logica il voto diverrebbe un optional, d’altronde le manovre sono a buon punto: alcune deleghe sono già state ritirate “perchè tanto nessuna altra lista si presenterà a contenderci il controllo”. Noi siamo sognatori e speriamo che invece qualcuno di buona volontà, in un contesto nostrano avvelenato da compromessi e accordi sotto banco (denunciati alla nostra redazione con cadenza ormai quotidiana), possa ancora accadere. La vera sconfitta sarebbe non presentare un’alternativa: non conta vincere o perdere oggi, conta smentire l’idea che i burattinai intendono far passare di un movimenti unito, solido, compatto, legittimo. Ricevo e pubblico come editoriale sottoscritto in toto questa lettera a cuore aperto di Roberto Cappa, uomo di tennis e di legge. Uno di quelli che, proprio come noi di spaziotennis.it, non ha velleità alcuna di entrare a dirigere il movimento. Ma desideroso di contribuire con idee e auspici al cambiamento. Vi preghiamo di leggere con grande attenzione.
“Caro Silver, prendo spunto dalla missiva inviata dall’avv. Vigliotti per esprimere alcune considerazioni e qualche auspicio in favore di questo mondo che è stato compagno inseparabile di tutta la mia vita.
Ogni volta che apro il sito FITCAMPANIA, cosa che faccio sempre più di rado, mi torna alla mente la TASS, la mitica agenzia di stampa sovietica che, negli anni ‘70, era famosa per fornire informazioni scarse, tendenziose e, soprattutto, tardive.
Ispirandosi a cotanto predecessore, il nostro sito regionale, con una laconica comunicazione di 4 righe di numero, ha informato i circoli che dal 19 marzo, la sede del Comitato Regionale si sarebbe trasferita a Benevento: era il 13 marzo!
La decisione laconicamente annunziata è di una gravità inaudita e costituisce un precedente, unico in Italia, di sede del comitato regionale tennis che non abbia sede nel capoluogo di regione: come se la sede del comitato lombardo, ad esempio, venisse spostata a Sondrio.
I disagi, i disservizi ed i problemi che ne sono seguiti sono ormai drammaticamente noti a tutti, nonostante il poco tempo trascorso. Il tutto per non dire dei danni economici specialmente per coloro che svolgono una intensa attività agonistica e che hanno pertanto necessità di rapportarsi con il CR con maggiore frequenza.
La cosa ancor più grave è che nessuno abbia sentito il dovere, o abbia avuto la sensibilità istituzionale, di fornire una spiegazione o una motivazione plausibile, per giustificare questa pessima decisione. L’ineffabile sito regionale annunziava successive comunicazioni, che ancora tutti attendono.
Viceversa sarebbe opportuno che i circoli conoscessero il motivo di una decisione così virulenta, i motivi dell’abbandono della storica sede di Fuorigrotta, i motivi del mancato utilizzo delle sedi istituzionali del CONI e quelli per i quali non sia stato richiesto se qualche circolo napoletano aveva la possibilità e la volontà di ospitare il comitato, ecc… Allo stato tutto tace.
Ormai da un paio di mesi il Presidente del Comitato Regionale Giovanni Improta ha rassegato le proprie dimissioni dalla carica cui era stato eletto, non più di un anno e mezzo fa, con maggioranza bulgara: la circostanza è nota a tutti da tempo credo che la conoscano anche i bambini che giocano i tornei U. 12.
Il nostro sito regionale, però, non ha ritenuto di scrivere una sola riga sull’argomento, che pure non è annoverabile tra quelli di scarso rilievo, tenendo presente che le dimissioni del Presidente comportano la decadenza dell’intero comitato e la necessità, entro 60 giorni dalla comunicazione, di indire nuove elezioni.
Tutto viceversa tace perché il popolo gregge non deve sapere ciò che accade, deve solo seguire il pastore che lo guida (che ormai cambia con imbarazzante frequenza) e restare negli ambiti consentiti dai cani ringhianti messi a guardia del gregge e dell’ovile. I circoli non hanno diritto di sapere ciò che è accaduto, di esprimere una loro opinione: dovranno solo votare, senza fare obiezioni, la lista che sarà loro presentata.
Ho apprezzato il sussulto di orgoglio personale del Presidente Improta che, di fronte a situazioni di tale gravità ed ai ripetuti attacchi personali, ha rassegnato le proprie dimissioni. Parimenti però non apprezzo la totale mancanza di sensibilità istituzionale che avrebbe imposto al Presidente Improta di spiegare a coloro che lo avevano eletto dei motivi di un gesto così grave: sarebbe stato apprezzabile che il Presidente avesse inviato una comunicazione ai circoli chiarendo i motivi del suo gesto o avesse convocato una conferenza-stampa per illustrare l’iter che aveva portato alla grave decisione.
Ma qui purtroppo torniamo alla logica del gregge, per cui il popolo non deve intromettersi in queste cose ma deve solo prepararsi ad ascoltare la posticcia storiella che gli sarà propinata all’assemblea elettiva, condita da tanto di ipocriti ringraziamenti per quanto fatto.
Ovviamente la mancanza di qualsiasi comunicazione era necessaria per dar tempo ai burattinai di preparare la nuova compagine da propinare al popolo gregge, ed evitare la presentazione di qualsiasi alternativa.
Da qual che trapela sembra che gli “organizzatori” abbiano portato a termine il loro lavoro. Ipotizzo che stia per scatenarsi, o si sia già scatenata, la solita nauseabonda caccia alla delega, condita dalle rituali minacce e da pressioni di ogni genere per convincere i riottosi.
E’ giunta l’ora che i circoli della regione dicano BASTA alla logica del popolo gregge, che si riapproprino della loro libertà di pensiero e della loro facoltà di decisione, che facciano finalmente sentire la propria voce senza aver timore di ritorsioni e rappresaglie.
Invito i circoli a non consegnare deleghe a nessuno, a mettere alla porta i raccoglitori di deleghe, cortesemente o bruscamente se necessario, a registrare le telefonate o le conversazioni in cui vengano proferite minacce più o meno velate nei loro confronti.
Non è importante se vi sarà un’unica lista o se vi sarà la possibilità di scegliere tra diverse alternative, non è importante se il gerarca di turno minaccerà terribili conseguenza: è importante che i circoli si riapproprino del diritto di partecipare, di dire la loro opinione e di scegliere in base ai programmi e non alle minacce.
Oggi c’è una novità, costituita da Spazio Tennis che consente a tutti di esprimere la propria opinione, di denunziare pubblicamente minacce e pressioni che dovesse ricevere: è una novità importante ed una possibilità fino ad ieri neanche ipotizzabile che sarebbe opportuno non lasciarsi sfuggire.
Non c’è stata, e non vi potrà essere, crescita in mancanza di un schietto e pubblico confronto tra le varie realtà regionali, oggi purtroppo messo a tacere da coloro che assurgono a ruoli dirigenziali, di nomina o di elezioni, per difendere interessi personali e non per favorire la crescita del movimento.
E’ ora che il popolo gregge faccia sentire qualche ruggito, che si sottragga a questa becera logica che lo ha penalizzato in misura molto maggiore di quanto non appaia.
Ma per rendere possibile tutto ciò è necessario che nessuno dia deleghe, che tutti partecipino direttamente al momento elettivo, ascoltando e valutando la bontà dei programmi presentati, verificando che i programmi esposti nelle precedenti assemblee siano stati rispettati o disattesi e se i risultati promessi sono stati conseguiti”.