Il crollo del PIL atteso in Italia ora è dell’ordine del 20% nei prossimi mesi e anche assumendo una ripresa nella seconda parte dell’anno, molte proiezioni del PIL italiano lo riportano indietro rispetto al livello pre-crisi (2007) di quasi un 20%.
Una buona parte di questo disastro economico è autoinflitto perché l’Italia è il paese che ha adottato il “modello Wuhan” di chiusura totale (“total lockdown”), prima e più di qualunque altro, tanto è vero che oggi si parla di “lockdown” all’italiana.
Nessuno sa con esattezza quale fosse il numero di morti in Wuhan che aveva indotto il governo cinese a questa politica. Ci sono molti report che stimano 10 o anche 50 volte più decessi in quella zona e anche in Cina di quelli ufficiali.
In Italia si assume che questo “total lockdown” stile Wuhan sia giustificato data la mortalità triplicata o quadruplicata a Bergamo, Brescia, Piacenza, Pavia e altre province del Nord.
Nel mese di marzo rispetto agli anni precedenti e si possono leggere articoli che citano “14mila morti in più” o anche, come fa “la Stampa”, ad es. “63 mila morti in più” (da quando è iniziato il conteggio del Covid).
In Italia siamo circa in 60 milioni, abbiamo 650 mila decessi l’anno e circa 230 mila decessi nel periodo gennaio-aprile e quest’anno, in base ai dati Istat, non si riscontra un aumento complessivo di mortalità rispetto agli anni precedenti.
In base ai dati pubblicati finora, non è morta più gente quest’anno rispetto agli anni precedenti in Italia nel suo complesso – fermo restando che in Lombardia, a Piacenza e altre province da fine febbraio c’è stata un mortalità tripla in media della media.
L’obiezione che il lockdown abbia ridotto la mortalità al punto di farla scendere persino sotto la media storica non sembra valida. Perché quella italiana è la seconda più alta del mondo per il Covid, con 338 morti per 1 milione di abitanti. Tanti paesi che non hanno messo tutti agli “arresti domiciliari” come noi hanno mortalità inferiore a 90 morti per 1 milione.
Sembra cioè poco plausibile che senza lockdown l’Italia avrebbe avuto una mortalità ancora più alta, visto che tanti altri paesi che lo applicano molto meno hanno anche molti meno morti.
Lasciamo ad altri le spiegazioni nel merito. Ci limitiamo ad osservare che non è la mortalità eccessiva a livello nazionale che giustifica il blocco prolungato dei diritti e della vita degli italiani. Dal punto di vista dell’economia italiana c’è una distruzione di reddito enorme. Dal punto di vista culturale con la chiusura della Università, o meglio la sua trasformazione in università telematica prevista per il prossimo semestre autunnale. Il Paese ha deciso di suicidarsi.
Fonte Sole 24 Ore