Il portale del Corriere dello Sport riporta della vicenda legata a Ciro Immobile, attaccante della Lazio, e dei tamponi.
In particolare, si parla delle partite contro Bruges, Torino e San Pietroburgo. Il Corriere dello Sport riporta le carte dell’avvocato Gentile che difende la Lazio e perché ci deve essere l’assoluzione.
“A leggere le carte dell’incolpazione, chiunque trarrebbe il convincimento che la Lazio abbia posto in essere la condotta di un soggetto non soltanto incauto ma addirittura irresponsabile. La Procura si sbaglia. La Lazio si è data per tempo un’organizzazione dedicata: vanta 17 sanitari, ha espletato sino ad oggi circa 3 mila tamponi, non ha mai impiegato nessun giocatore positivo e si è persino assunta la responsabilità di supplire, con isolamenti precauzionali, all’inerzia dei pubblici poteri.
Quando è esplosa la pandemia nella Regione Lazio l’effettuazione dei test era demandata solo a strutture pubbliche, sarebbe stato sconsiderato servirsene. La Regione Campania, invece, aveva stabilito che le strutture private fossero equiparate a quelle pubbliche ai fini dell’analisi dei tamponi. La scelta non è stata solo logica e lecita, ma prudenziale
Non spetta e non spettava alla Lazio comunicare alle ASL competenti la positività al Covid e alcun rilievo può essere mosso. Conclusione unanimente confermata dai tre pareri pro veritate (Pregliasco, Rossi, Bondanini) acclusi alla memoria: per tutti nessun obbligo incombeva alla Lazio. La Procura non cita la norma e/o la prescrizione violata. La citazione manca perché nessuna prescrizione esiste.
E’ scontato che le decisioni siano di esclusiva competenza dei sanitari. Nessuna decisione risulta assunta da Lotito… Per arrivare a coinvolgerlo si sarebbe dovuto provare che questi abbia interferito con le decisioni dei sanitari o che abbia imposto una determinata condotta.”