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L’analisi tattica di Napoli-Spezia: con Lozano punta si crea comunque tanto ma manca sempre la cattiveria

Il Napoli perde 2-1 in casa con lo Spezia una gara valida per la 16 giornata del campionato di Serie A. 

Sconfitta meritata per il Napoli che nonostante le tante occasioni create paga per la mancanza di cattiveria sotto porta e per la mancata reazione alla prima vera difficoltà arrivata da una partita dominata. Il Napoli è avversario di sé stesso e perde ancora una volta punti in una partita in cui Ospina non ha effettuato nessun intervento. Era accaduta la stessa cosa a Cagliari ma in quel caso la giocata di Zielinski arrivata subito dopo il pareggio di Joao Pedro ha permesso agli azzurri di trovare la vittoria. In un ciclo di partite in cui si cercava il filotto contro squadre sulla carta abbordabili, il Napoli fallisce. Solo 4 punti tra Torino, Cagliari e Spezia.

Spezia – Il 4-3-3 iniziale resta tale soprattutto in fase di possesso mentre in fase di non possesso i bianconeri si schierano quasi con un centrocampo a cinque con le due ali che aiutano i tre centrocampisti. Il baricentro molto basso sottolinea la sofferenza della squadra ligure che ha dovuto far fronte ai numerosi attacchi del Napoli.

Napoli – Gli azzurri si schierano con l’ormai classico 4-2-3-1 in fase offensiva che diventa poi 4-4-2 in fase di non possesso. La novità questa volta riguarda la posizione di Lozano che parte come centravanti. Una scelta forse discutibile ma sicuramente non è la principale causa della sconfitta maturata ieri sera. Nel primo tempo il Napoli ha creato tantissime occasioni limpide nonostante in attacco non ci fosse un centravanti puro.

 

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