Nella 30esima giornata del campionato di Serie A 2019-20 il Napoli al San Paolo batte la Roma 2-1, vittoria casalinga con i giallorossi capitolini che mancava dal novembre del 2014.
Partita con ritmi non proprio elevati anche per gli impegni troppo ravvicinati. Quello del Napoli è stato un dominio assoluto per possesso palla (58% contro il 42% della Roma), per le nitide azioni gol create.
La Roma. Si è parlato erroneamente di difesa a tre ma in realtà Fonseca in fase di non possesso ha schierato un superdifensivo 5-3-2 anche se il tecnico giallorosso ha schierato la difesa alta per provare a limitare il palleggio del Napoli rinunciando al regista e schierando centrale di centrocampo Veretout più bravo nell’interdizione. In fase di possesso invece i due esterni difensivi appoggiavano la manovra alzandosi in linea con le due mezzali, mentre Veretout si posizionava alle spalle dei compagni di reparto formando un protettivo 3-1-4-1-1. Fonseca inoltre in ha provato ad sorprendere in velocità la difesa del Napoli arretrando Dziko per aprire gli spazi agli inserimenti di Kluivert. L’idea tattica di Fonseca non ha funzionato perché, al di là dei gol, la Roma non ha mai impensierito Meret mentre la difesa della Roma ha rischiato di capitolare almeno in altre otto nitide occasioni.
Il Napoli. Solito 4-1-4-1 in fase di non possesso e 2-3-2-3 in fase di attacco con i gli spostamenti fondamentali delle coppe di esterni.
Nelle ultime partite Gattuso sta provando ad alzare sempre di più il baricentro della squadra per prendere campo e gestire la gara con il palleggio non fine a se stesso ma con rapidi scambi e verticalizzazioni che permettono agli azzurri di creare numerose palle gol sempre in numero superiore a quelle dell’avversario. Però anche con la Roma, così come con l’Atalanta, il Napoli ha difettato in mancanza di cattiveria nelle conclusioni. Un difetto non nuovo ma che tiene sempre il risultato in bilico rischiando di prendere gol alla prima vera occasione gol avversaria. A proposito del gol subìto con la Roma. Come con l’Atalanta anche contro i giallorossi il baricentro più alto ha minato qualche equilibrio in fase difensiva soprattutto nell’efficacia del primo pressing. In tre su Dzeko lasciando tra le linee ampi spazi ai centrocampisti avversari e nel ripiegamento difensivo nessuno ha chiuso lo specchio a Mkhitaryan pur essendo in superiorità numerica 6 contro 3.