Il Napoli batte il Genoa 6-0 nella seconda giornata di campionato e nella prima partita della stagione giocata al San Paolo.
Una partita dominata sin dall’inizio dal Napoli che, a parte qualche piccola sbavatura nella seconda metà del primo tempo (vedi occasione Lerager), ha dimostrato la netta superiorità sull’avversario. Oltre ai sei gol segnati, gli azzurri hanno tirato 18 volte (11 nello specchio) e subito solo 3 conclusioni che non hanno mai chiamato in causa Meret.
Genoa – Il 3-5-2 iniziale scelto da Maran subisce delle trasformazioni sia in fase di possesso che di non possesso. In fase offensiva i rossoblù si schierano con un 3-1-4-1-1 con Badelj davanti alla difesa, Zappacosta e Pellegrini sulla linea dei centrocampisti e Pjaca che agisce alle spalle di Destro. In fase di non possesso si passa dal 3-5-2 al 5-3-2 con Zappacosta e Pellegrini che scendono sulla linea dei tre difensori centrali.
Napoli – E’ il debutto dal primo minuto del tanto atteso 4-2-3-1 che resta tale per tutto l’arco del primo tempo e parte del secondo in fase di possesso. In fase di non possesso, invece, il Napoli difende con il 4-4-2 con Lozano ed Insigne che si abbassano sulla linea dei centrocampisti. Nella ripresa, invece, la sostituzione Mertens-Lobotka riporta il Napoli sulla via del 4-3-3 e quindi si rivedono il 2-3-2-3 in fase offensiva e il 4-1-4-1 in fase difensiva.
Il pressing funziona – Come nella sfida con il Parma, il Napoli ieri ha segnato due gol sfruttando gli errori della difesa avversaria. Gli errori dei difensori Genoa potrebbero non essere casuali perché i giocatori del Napoli pressano in massa per recuperare subito il pallone e ripartire per sfruttare anche la profondità data da Osimhen.
Il gol di Mertens riassume al meglio il concetto di pressing del Napoli. I calciatori azzurri sulla trequarti avversaria sono 5 e la posizione di ognuno di loro costringe Lerager all’errore. Il Napoli recupera subito palla con Zielinski che lancia Mertens verso la porta che non sbaglia e trova il momentaneo 3-0. L’attenzione va posta soprattutto sul fatto che uno dei cinque calciatori azzurri in pressing fosse Hysaj, salito dalla difesa a marcare Ghiglione.