Il Napoli batte il Cagliari 4-1 in una gara valida per la 15 giornata del campionato di Serie A.
Vittoria meritata per il Napoli che ha creato tanto (22 tiri di cui 12 nello specchio) e subito poco (1 tiro in porta, quello del gol di Joao Pedro). E’ finalmente arrivato un successo convincente dopo le ultime prestazioni decisamente opache ma ciò non toglie che questa squadra deve migliorare ancora dal punto di vista della cattiveria. L’obiettivo ora è quello di non sprecare l’importante vittoria di Cagliari e centrare il secondo successo consecutivo battendo al Maradona lo Spezia.
Cagliari – I rossoblu giocano praticamente a specchio utilizzando un 4-2-3-1 che resta tale per tutta la gara fino al momento dell’espulsione di Lykogiannis. Lo schieramento tattico cambia solo in fase di non possesso. Infatti si passa al 4-4-1-1 con Joao Pedro alle spalle di Simeone e con Pereiro e Sottil che scalano sulla linea dei due mediani Nandez e Marin.
Napoli – Sembra di nuovo essere accantonata, almeno per il momento, la soluzione del 4-3-3. Anche ieri il Napoli si è schierato con il 4-2-3-1 in fase offensiva, con i terzini che in alternanza supportavano l’azione d’attacco. In fase difensiva, invece, si passa al 4-4-2 ma questa volta con la variante, che si è vista soprattutto nel primo tempo, Fabian Ruiz che andava sul primo pressing in aiuto degli attaccanti.
Il Veleno – C’è bisogno di più cattiveria, lo ha detto anche Gattuso dopo una vittoria come quella di ieri. Il Napoli, per la quantità e soprattutto per la qualità delle occasioni create, avrebbe dovuto chiudere la partita già nel primo tempo. Se si vuole arrivare in Champions la cattiveria sotto porta, e non solo come vedremo tra poco, è necessaria per vincere questo tipo di partite dove si domina ma si tiene in vita l’avversario (vedi Bologna).
L’ormai famoso veleno va dimostrato anche quando l’avversario è quasi praticamente nullo in fase offensiva ma comunque si rende pericoloso o addirittura segna un gol a causa di banali disattenzioni. E l’occasione avuta dal Cagliari nel primo tempo per un errore di Manolas in fase d’impostazione ne è la dimostrazione.
Merita chiaramente attenzione il gol subito dal Napoli sull’unico tiro in porta degli avversari. La difesa è piazzata bene e ogni difensore ha un attaccante da marcare eppure Maksimovic si lascia anticipare da Joao Pedro che è lì davanti a lui da inizio azione. La mancanza di cattiveria in queste piccole cose in altre partite può fare la differenza anche quando si domina totalmente dal punto di vista del gioco.