L’episodio riportato dal “Corriere dello Sport” è accaduto sabato a Meda in provincia di Monza e Brianza in Lombardia.
Secondo quanto riportato dal quotidiano romano l’arbitro, una ragazza di appena 16 anni, durante la gara del campionato femminile Under15 tra la squadra di casa e la Rivanazzanese è stata aggredito dopo aver convalidato un gol alla Real Meda proprio all’ultimo secondo della gara.
L’allenatore della Rivanazzanese, il 35enne Paolo Bottazzi residente a Voghera, ha prima strattonato e poi insultato la ragazza. Un genitore di una giocatrice della Rivazzanese ha fatto a sua volta irruzione sul campo, scavalcando la recinzione, con intenzioni minacciose per poi darsi alla fuga. Soltanto la “contromossa” del padre della giovane, che ha prontamente telefonato ai Carabinieri, ha riportato la calma.
Bottazzi rischia una maxi-squalifica, e di dover fare i conti con la giustizia ordinaria oltre a quella sportiva. La ragazza, che sul momento ha cercato disperatamente di ripararsi, si è rifiutata di andare al pronto soccorso e ha novanta giorni di tempo per sporgere denuncia.
L’allenatore della Rivanazzanese ha anche provato a giustificarsi. Interpellato dall’Ansa ha spiegato: “Non volevo spaventare l’arbitro e nemmeno farle del male: ho richiamato la sua attenzione e chiesto spiegazioni. Il mio errore è stato metterle una mano sul braccio: avrei dovuto parlarle tenendo le mani dietro la schiena”
Anche Nicchi, presidente dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri), ha commentato l’episodio:
“Così il calcio non ha futuro: è ora di intervenire in maniera dura. Proprio nel momento in cui l’impegno per debellare in questo sport il razzismo e la violenza, soprattutto verso le donne, è massimale”.