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La stagione del Napoli, maggio: fine di una straordinaria bellezza

Ultimo appuntamento con la rubrica di 100×100 Napoli che ripercorre la stagione appena conclusa con gli azzurri che hanno fatto innamorare il mondo del calcio pur chiudendo senza vincere lo scudetto.

 

 

Il mese di aprile si era chiuso nel modo peggiore, con una beffa, uno schiaffo a mano aperta dritto in faccia che ha svegliato tutto il popolo napoletano dal sogno scudetto. Dopo la vittoria in casa della Juventus che aveva portato gli azzurri a -1 dalla vetta, il Napoli si era fatto frenare dalla Fiorentina e dalla tripletta di un implacabile Simeone, mentre la Juventus vinceva all’ultimo secondo una partita troppo controversa per non lasciare strascichi emotivi contro l’Inter. Di nuovo a -4, serviva un miracolo al Napoli per tenere viva quella fiamma.

 

Miracolo che non è arrivato, difatti il mese di maggio si apre con un altro pareggio. Il Napoli affronta il Torino a tre giornate dalla fine del campionato, Mertens porta avanti gli azzurri che chiudono in vantaggio il primo tempo, ma nella ripresa prima Baselli pareggia, poi De Silvestri vanifica il gol del nuovo vantaggio di capitan Hamsik. La partita si chiude 2-2 mentre la Juventus vince 3-1 contro il Bologna, i bianconeri vanno a +6 con due giornate da giocare ed una differenza reti decisamente superiore a parità di scontri diretti che vuol dire, praticamente, scudetto quasi matematico.

 

Nella gara successiva si va a Genova contro la Sampdoria, con la tifoseria blucerchiata che, mascherandosi dietro il gemellaggio del Napoli con i cugini genoani, offrono sugli spalti uno spettacolo pietoso di cori razzisti che per la prima volta vengono ascoltati anche dalle autorità con il presidente Ferrero costretto ad intervenire. Oltre il danno, la beffa, per una squadra, una società ed una tifoseria che per anni ha dovuto sopportare questo tipo di offese, ma che ha visto solo alla fine un po’ di giustizia. Intanto in campo il primo tempo si chiude 0-0. Nella ripresa entra Milik che, ancora una volta, afferma di essere tornato a pieno regime e con tanta voglia di imporsi segnando il gol del vantaggio, poi raddoppiato da Raul Albiol. La Juventus, ormai certa dello scudetto, si fa bloccare all’Olimpico da una Roma in dieci. La distanza di 4 punti a una giornata dal termine rende così lo scudetto matematico per i bianconeri che possono festeggiare in casa il settimo campionato vinto consecutivo.

 

Ma la festa, paradossalmente, si fa a Napoli. Al San Paolo per l’ultima partita contro un Crotone ormai praticamente retrocesso, il popolo azzurro riempie gli spalti. Si saluta una squadra fantastica che, pur non vincendo niente, ha fatto innamorare tutto il mondo del calcio con un gioco nuovo, innovativo, bello da vedere e da gustare anche per i non affiliati ai colori azzurri o a questo sport. Uno spot, vero, per il calcio italiano, un motivo d’orgoglio per tutti i napoletani. Si saluta anche Christian Maggio, capitano senza fascia che saluta il Napoli dopo dieci anni di silenzi, di sudore e di cuore. Si festeggia anche le 500 presenze di Marek Hamsik, che abbatte l’ennesimo record e diventa simbolo eterno della maglia azzurra. E poco importa il risultato finale, 2-1 con gol di Milik (tanto per cambiare in questo finale di stagione) e Callejon nel primo tempo, Tumminello nella ripresa. Il San Paolo si tinge d’azzurro e ringrazia i suoi eroi, rei di averci creduto fino alla fine, fieri di averlo fatto contando solo su loro stessi e su un gioco votato alla bellezza. Napoli e il Napoli salutano infine il condottiero, il Comandante, quel Maurizio Sarri che si inchina ai propri tifosi in segno di ringraziamento e, con ogni probabilità, di saluto, date le parole di addio nelle interviste post partita.

 

La stagione è andata agli archivi. Zero titoli direbbe qualcuno. Ma ci sono cose che una mancata vittoria non potranno mai cancellare. Come i tre record di punti consecutivi e la straordinaria bellezza di un Napoli che, a pieno regime, ha offerto uno spettacolo mai visto su un campo di pallone. E non ci resta che dire “Grazie ragazzi”, di questa stagione, di tutto, di aver ancora una volta ricordato a tutti noi che l’amore è amore…e lo sarà sempre…al di là del risultato.

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