Il Napoli di Maurizio Sarri ha iniziato la stagione 2015/2016 tra tanti dubbi e pochissime certezze.
L’addio di Rafa Benitez e il mancato accesso per il secondo anno consecutivo in Champions League, poteva determinare un ridimensionamento degli obiettivi del club oltre che un ‘impoverimento’ tecnico della rosa con cessioni illustri.
Il nuovo Napoli viene affidato da De Laurentiis a dirigenti giovani, come Cristiano Giuntoli che sostituisce Riccardo Bigon come direttore sportivo, ed a mister Sarri, al suo secondo anno consecutivo nella massima serie e senza alcuna esperienza europea.
Con l’inizio della preparazione a Dimaro, l’attenzione si concentra sul nuovo staff tecnico che l’ex allenatore dell’Empoli portava con se all’ombra del Vesuvio.
IL VICE: Francesco Calzona.
La storia personale del secondo di mister Sarri, è molto curiosa.
Era un venditore ambulante di caffè, molto legato al tecnico azzurro da quando era allenatore e calciatore del Tegoleto, club di Eccellenza toscana, ma lo stesso Calzona pensò che forse serviva un allenatore vero. Così si rivolse al suo amico Sarri. Da lì in poi, i sue hanno condiviso altre esperienze lavorative da Arezzo a quella di Verona, prima di approdare ad Empoli. Un rapporto umano e professionale che Sarri ha deciso di celebrare lasciando al suo caro amico la possibilità di commentare il poker rifilato al Legia Varsavia al San Paolo lo scorso dicembre.
I PREPARATORI DEI PORTIERI: Alessandro Nista e Massimo Nenci.
Tra i professionisti che rientrano nel nuovo staff tecnico è sicuramente quello più conosciuto.
Una lunga trafila in tutte le serie del nostro campionato dalla fine degli anni ’80 fino al primo scorcio del nuovo millennio. Pisa, Ancona, Parma e Torino ed in più una breve esperienza inglese a Leeds. Dal 2001 diventa preparatore dei portieri e continua il suo giro d’Italia: Torino, Reggina, Grosseto, Juvenuts, Inter e, prima di approdare a Napoli, Udine. Una preparazione intensa quella a cui sottopone a Dimaro i tre estremi difensori partenopei. Tanto che lo stesso Pepe Reina, infortunato per un lungo periodo a Monaco, sarà costretto a fermarsi per qualche giorno per poi però non abbandonare quasi mai i pali nel corso della stagione.
A campionato in corso peró il Napoli deve rinunciare a Nista per un problema fisico e ingaggiare Massimo Nenci, che è stato allenato da Sarri nella Faellese. È la prima volta che i due hanno lavorato nello stesso staff tecnico.
IL TATTICO: Simone Bonomi.
I tifosi azzurri più grandi avranno sorriso leggendo il suo nome tra i membri dello staff tecnico. Si tratta infatti di un ex che conosceva già la realtà napoletana. Bonomi fu acquistato da De Laurentiis alla sua prima stagione alla guida della società nel 2004. È stato allenato da Sarri nel 2010-2011 all’Alessandria. quando il mister veniva dagli esoneri di Verona e Perugia: a ricoprire il ruolo di terzino sinistro, in quella squadra c’era proprio Simone Bonomi.
Un rapporto professionale maturato e cresciuto nel corso degli anni con l’obiettivo dell’ex terzino azzurro di seguire le orme del suo ex allenatore.
IL PREPARATORE ATLETICO: Francesco Sinatti.
La figura professionale del preparatore atletico ha acquistato nel tempo un’importanza cruciale per gli allenatori ed i suoi calciatori. Lo studio delle caratteristiche fisiche peculiari di ciascun giocatore è diventato la base per poter poi elaborare un allenamento personalizzato in virtù delle caratteristiche di ogni atleta. Si tratta di un lavoro complesso che, insieme allo staff medico di prim’ordine del club partenopeo, ha garantito risultati e prestazioni eccellenti.
Di fatto, i risultati del nuovo preparatore di Sarri, Francesco Sinatti, originario di Policiano, non ancora 30enne, non possono che definirsi tali. Un risultato che sorprende se si nota che è stato abilitato come preparatore atletico il 2 aprile 2015, e di conseguenza senza una grande esperienza alle spalle.
Malgrado fosse il più giovane di tutta la Serie A, già da Dimaro, in un’intervista rilasciata ai microfoni dell’Adige, spiegó con chiarezza il tipo di lavoro e gli obiettivi prefissati:
“Durante il ritiro, il 60% è lavoro atletico e il 40% con la palla, mentre durante la stagione agonistica si passa a un rapporto di 20-80%. Ma rispetto al passato non c’è più una vera fase iniziale e durante tutto l’anno si lavora sempre anche sul piano atletico per non avere né picchi né cali clamorosi di forma.
Punto molto sull’allenamento personalizzato. Bisogna adattare il lavoro in funzione delle caratteristiche dei giocatori. Sarebbe stupido portare avanti un’unica idea indipendentemente da chi trovi di fronte. Sul piano fisico andiamo quindi ad agire sulle caratteristiche del singolo, su quello tecnico tattico le sedute vengono organizzate in base ai ruoli in modo da contestualizzare l’allenamento su quanto poi il giocatore andrà a fare in partita. E anche la dieta è personalizzata: per questo ogni mattina, anche qui a Dimaro, pesiamo tutti i giocatori a digiuno”.
Uno staff tecnico all’altezza è fondamentale per raggiungere traguardi ambiti e realizzare sogni impronunciabili.
La prossima stagione sarà ricca di sfide da affrontare. Tre competizioni di assoluto livello dopo un’annata in cui sono stati infranti numerosi record. A Sarri e il suo staff il duro obiettivo di migliorare quanto di eccellente è stato fatto alla loro prima esperienza in una grande realtà del calcio italiano ed europeo.
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