A quanto pare una Serie A giocata interamente sul noto gioco di calcio FIFA è nei pensieri della Lega e l’ipotesi prende sempre più piede.
Non molto tempo fa De Laurentiis, nel commentare la Serie A definendola noiosa, disse queste parole:
“Mio nipote gioca a calcio a Roma ma quando vede una partita di calcio in tv resiste 10 minuti e poi va a giocare ai videogiochi che trova più avvincenti.”
Una frase profetica, col senno di poi. Questo perché la Lega sta pensando di avviare un campionato di Serie A parallelo sul noto gioco EA, FIFA; oramai il fenomeno degli e-sports sta prendendo sempre più piede e notorietà e anche la Lega non sottovaluta la questione.
D’altronde è una cosa nuova, che sta prendendo piede solo negli ultimi anni, e per questo rappresenta un nuovo mondo da cui attingere. Sia per i ricavi sia per l’interesse generale; ma i problemi che si pongono sono diversi, in primis le licenze e quale tipologia di competizione adottare.
Il problema delle licenze e su come strutturare il campionato “parallelo”
Il primo problema è proprio quello delle licenze; nonostante il fatto che FIFA a livello commerciale e di vendite surclassa il rivale Pro Evolution Soccer, non tutte le squadre hanno dato la licenza al titolo EA. A tal proposito le prime a venire in mente sono le due squadre milanesi, Inter e Milan, che hanno scelto il titolo Konami come sponsor.
L’accordo è valido per svariati anni e se l’idea del campionato “parallelo” andasse in porto nel breve termine, si rischierebbe una Serie A monca. Ma la Lega, a prescindere da questo problema, vuole cominciare a fare i primi passi in questo “nuovo mondo”; un mondo che cambierebbe ancora di più la prospettiva sugli sport.
L’altro problema è quello che riguarda il tipo di competizione da adottare, e quali console utilizzare (da scegliere tra PS4, PC e Xbox One). Una forma ideale sarebbe quella del campionato “parallelo”, in cui ogni settimana si disputano le partite della giornata; le squadre, ovviamente, sceglierebbero il proprio rappresentante.
Altrimenti c’è l’opzione utilizzata dalla prima ePremier League, in cui i rappresentanti sono scelti tramite “qualifiche” online; una volta scelti, si sfiderebbero in un evento live. Una scelta valida, comunque, resta un misto tra online e live: un programma per le qualifiche regionali e poi un evento live da disputare in occasione di un evento ufficiale della Serie A.
Resta il fatto che la strada per incrociare sport ed esport è tracciata, e non c’è modo di fermarla.