La notizia di oggi è quella relativa alle richieste della Procura FIGC in merito all’indagine sulle plusvalenze, che riguarda da vicino Aurelio De Laurentiis.
Per il presidente del Napoli c’è la richiesta di inibizione per 11 mesi e 5 giorni. Il portale Calcio & Finanza riprende il Codice di Giustizia Sportiva della FIGC dove si legge che:
“I dirigenti, i tesserati delle società, i soci e non soci che si rendono responsabili della violazione dello Statuto, del Codice, delle norme federali e di ogni altra disposizione loro applicabile, anche se non più tesserati, sono punibili, in base alla natura e alla gravità dei fatti commessi, con l’inibizione temporanea a svolgere attività in ambito FIGC, con eventuale richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA, a ricoprire cariche federali e a rappresentare le società in ambito federale, indipendentemente dall’eventuale rapporto di lavoro.
Riguardo l’inibizione temporanea i soggetti colpiti da tale inibizione possono svolgere, nel periodo in cui la sanzione viene scontata, attività amministrativa nell’ambito delle proprie società nonché partecipare e rappresentare, anche con l’esercizio del diritto di voto, la propria società nelle assemblee della lega di competenza relativamente a questioni di natura patrimoniale poste all’ordine del giorno della assemblea. La sanzione della inibizione non può superare la durata di cinque anni.
La sanzione della inibizione temporanea comporta in ogni caso:
- il divieto di rappresentare la società di appartenenza in attività rilevanti per l’ordinamento sportivo nazionale e internazionale;
- il divieto di partecipare a qualsiasi attività degli organi federali;
- il divieto di accesso agli spogliatoi e ai locali annessi, in occasione di manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, nell’ambito della FIGC con eventuale richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA;
- il divieto di partecipare a riunioni con tesserati o con agenti sportivi.”
Cosa non potrà fare il presidente De Laurentiis?
Nel caso in cui la richiesta della Procura sarà confermata dalla sentenza, il presidente del Napoli non potrà svolgere diverse cose che riguardano il club. In primis non potrà avere accesso al terreno di gioco, agli spogliatoi ed ai locali annessi in occasione delle partite; neanche in occasione di amichevoli.
Inoltre, l’inibizione comporta anche l’impossibilità di svolgere attività manageriale e di gestione del club. Questo vuol dire che, nel caso, non potrà prendere parte a trattative di calciomercato, rinnovi di contratto o sottoscrizione di accordi, oppure rappresentare il club nelle assemblee di Lega Serie A.
La partecipazione alle assemblee di Lega Serie A, però, è possibile nel caso in cui l’argomento è di natura patrimoniale. Queste le possibili conseguenze dell’inibizione quindi, aspettando la sentenza che dirà, ufficialmente, quali saranno i provvedimenti presi in merito all’inchiesta sulle plusvalenze.
fonte: Calcio&Finanza.