Essendo stata testimone e vittima in prima persona con altri colleghi mi corre l’obbligo di commentare i fatti extra campo di
Verona-Napoli.
Una non notizia, sperando un giorno di dare la notizia di un’accoglienza educata e civile nello stadio di Verona.
Le non notizie(perché al Bentegodi funziona sempre così)
sono l’aggressione verbale e le minacce che io e altri colleghi, abbiamo subito per tutta la partita, il lancio di acqua, birra e liquidi vari che hanno rotto il pc di Ettore Prota membro dello staff tecnico del Napoli, le intimidazioni che hanno reso molto complicato lavorare, la disgustosa serie di improperi vomitati da un uomo con il proprio figlio a fianco, la mollezza, nella gestione della criticità, degli steward preposti.
Tutto questo avveniva in tribuna senza alcun motivo.
Per quanto mi riguarda, questa gente, se identificata, non dovrebbe mai più mettere piede in uno stadio e andrebbe valutata anche la capacità educativa genitoriale in alcuni casi.
La reiterazione del malcostume annulla qualsiasi attenuante: Non devono più entrare in uno stadio.
Commentata la non notizia passiamo a quella buona.
La vittoria del Napoli a Verona.
Nel calcio, il campo è l’unica cosa che conta, le parole non giocano.
Comunque il Napoli risolve con Politano e Kvara la pratica Verona, lasciando qualcosa e un giudizio sospeso data la cifra tecnica nettamente inferiore degli avversari, fa bene Garcia a non esaltarsi.
La squadra dovrà convincere e vincere contro avversari di pari livello per recuperare posizioni degne dei campioni d’Italia in campionato.
Martedì c’è la Champions, contro i tedeschi che hanno perso le ultime otto e domenica il Milan.
La grande notizia ci sarà quando gli azzurri ritroveranno la continuità che è l’unica vera qualità dei vincenti.
Il Napoli è una squadra forte e di partite può vincerne contro chiunque ma per tornare ad essere se stesso deve farlo con continuità.
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