Ha parlato in esclusiva su Radio KissKiss Napoli, Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito. Queste le parole della donna: Sono trascorsi 61 giorni, sono serviti 2 mesi per incontrare le istituzioni e avete incontrato Alfano. Neglio occhi o nelle parole del ministro, c’è l’intenzione di fare i fatti realmente?
“Sì, mi ha dato una bella sensazione, mi ha dato l’idea di un’accoglienza vera”.
Abbiamo sentito suo cognato e suo marito e tutti, dicevano la stessa cosa: l’assenza delle istituzioni.
“Quando ci sono delle indagini in corso non possono assolutamente mettersi in mostra, ma loro c’erano. Ho avvertito sincerità nelle parole di Alfano”.
Mi rendo conto del forte impatto mediatico che abbiate vissuto, nessuno restituirà Ciro, però c’è sete di giustizia.
“Indubbiamente, e noi crediamo fortemente nel senso della giustizia e siamo sicuri che Ciro avrà giustizia”.
Quel giorno quell’uomo è sceso di casa già con una pistola.
“So che era un agguato, quella persona incitava ad andare verso di lui, ne sono sicura perché ho avuto la testimonianza di mio figlio”.
Le hanno dato un’etichetta, l’hanno chiamata “mamma coraggio”.
“Diciamo che questo coraggio mi è venuto dall’alto, è un dono semplicemente, perché nessuna mamma in tale situazione può avere coraggio di natura”.
Non spegneremo mai i riflettori su questa storia fin quando non si farà giustizia. C’è un ragazzo italiano che, durante una partita dei mondiali, ha fatto invasione di campo con una maglia con su scritta una dedica per Ciro e per i ragazzi delle favelas. Vuole dirgli qualcosa?
“Voglio ringraziarlo e lo abbraccio forte, per i bambini nelle favelas e soprattutto per mio figlio Ciro”.