Alla ventesima giornata di campionato per la Juventus un bilancio di sconfitte (quattro) identico a quello della scorsa stagione. Ma ci sono significative differenze per come sono maturate.
Nel campionato scorso le quattro sconfitte sono arrivate in un breve periodo a cavallo tra la prima e la decima giornata. Dall’11esima alla 20esima giornata la Juventus ha poi inanellato una serie di dieci vittorie consecutive.
Quest’anno la Juventus non ha ancora pareggiato e le quattro sconfitte si sono alternate a intervalli regolari con le vittorie: 3 vittorie e 1 sconfitta, 4 vittorie e 1 sconfitta, 4 vittorie e 1 sconfitta e ancora 4 vittorie e 1 sconfitta. Sconfitte arrivate tutte in trasferta con Inter, Milan, Genoa e Fiorentina.
Nessuna illusione, la Juventus non è in crisi. I bianconeri pur giocando una partita in meno rispetto alla scorsa stagione (devono recuperare la partita con il Crotone rinviata per la Supercoppa), dopo venti giornate hanno fatto più punti (45 contro 42), segnato 3 gol in più (40 contro 37) e subìto solo un gol in più (16 contro 15).
Per le avversarie della Juventus qualche segnale incoraggiante è comunque arrivato. Soprattutto dal collaudato pacchetto difensivo. Bonucci (29 anni), Buffon (38 anni forse il miglior portiere di tutti i tempi), Chiellini (32 anni) e Barzagli (35 anni) iniziano a pagare dazio all’età e non riescono più a garantire quella solidità difensiva e l’integrità fisica che ha fatto della difesa l’arma in più della squadra bianconera. Tutti calciatori che nel breve periodo sono difficili da sostituire con elementi di pari valore.
Al problema della ‘vecchiaia’ della difesa bisogna aggiungere l’aggressione verbale di Allegri al IV uomo della partita di Firenze e le dichiarazioni dell’allenatore bianconero nel post partita, episodi che fanno trapelare un certo nervosismo confermato anche dal mea culpa di Bonucci via Instagram. Così come non è da Juventus avere calciatori che chiedono di andare via come nel caso di Evra o che rifiutano il club bianconero come è successo con la telenovela Witsel.
A gettare benzina sul fuoco arriva l’analisi di Giorgio Chiellini, che ha tutta l’aria di una tiratina di orecchie alla società per aver ceduto Pogba, forse sacrificato per prendere Higuain e Pjanic:
“L’anno scorso avevamo un giocatore che era il LeBron James del calcio, mi riferisco a Pogba naturalmente, che anche quando non si vedeva era impressionante (…) Dobbiamo riflettere sul fatto che abbiamo fatto 4 trasferte difficili e non abbiamo fatto punti: dobbiamo cambiare questo andazzo. Abbiamo cambiato dei giocatori, siamo una squadra diversa”.
La storia del calcio insegna. L’ambiente compatto e sereno è un aspetto fondamentale per aiutare una squadra a vincere un campionato e quello bianconero sembra non esserlo. Magari potrebbe essere troppo forte la frustrazione per aver vinto in tanti anni, una sola vera Champions League sogno nel cassetto della società bianconera.
Il futuro ci dirà se ha ragione Chiellini che parlando della Juventus ha detto: “Ora siamo una squadra come le altre, che vince e perde”.
Sognare è gratis e crederci pure. Forza Napoli ancora si può e si deve.