Soccavo, Vomero, Posillipo, Chiaia, Bagnoli. E’ tra questi quartieri di Napoli che sorge, in una grande conca, il quartiere di Fuorigrotta.
“Forerotta” (in napoletano), con i suoi 76.000 residenti è il quartiere più popoloso del capoluogo campano. Nel suo ventre, come un enorme vulcano spento, si erge lo Stadio San Paolo che però, a differenza dei vulcani che spenti lo sono davvero, periodicamente, di solito ogni 15 giorni (impegno infrasettimanale permettendo), erutta in maniera dirompente paralizzando l’intero quartiere. Proprio quello che sta accadendo in queste ore in vista della delicata sfida di Champions League con i bianco-celesti marsigliesi. Il tifoso, dal meno appassionato al più caliente, ama questa fibrillazione. Il battito cardiaco del quartiere accelera vertiginosamente, si parla, comunica, cammina, si svolgono le mansioni e le commissioni quotidiane più rapidamente, il tutto contornato dai decibel provocati dalle auto che aumentano sempre più, dalle forze dell’ordine che presidiano ogni angolo di strada, dalle sirene dei loro mezzi che a ragione o per chissà quale oscuro motivo rimbombano nei timpani dei cittadini, dagli innumerevoli punti di ristoro “mobili” che costituiscono col passare delle ore una mega rete cibatoria quasi fosse in procinto di iniziare una mega sagra paesana, dalle auto dei tifosi che con l’avvicinarsi dell’evento sportivo si muovono con sempre più frenesia sino a sostare ovunque capiti di farlo. Potrebbe non chiamarsi San Paolo, potrebbe non essere il quartiere Fuorigrotta, potrebbe non giocarci il Napoli Calcio, ma avremmo comunque la certezza di trovarci a Napoli. Esiste però, e spesso non viene considerato, un cittadino diverso, disinteressato all’evento sportivo, un cittadino che è costretto a subìre tutto ciò, suo malgrado. Un cittadino che non può più uscire di casa prendendo l’auto già molte ore prima dell’inizio della gara, rischierebbe di rimanere imbottigliato nel traffico o, peggio ancora, non sapere dove parcheggiare al suo ritorno. Un cittadino che si ritrova a non poter vivere per molte ore il suo quartiere perchè reso impraticabile da molti ostacoli. Stupenda l’atmosfera pre-gara, daccordo, ma, care istituzioni, forse sarebbe il caso di dedicare un pensiero anche a chi abita nel quartiere Fuorigrotta e non nutre nessun interesse per la partita? Forse sarebbe giusto questa categoria di cittadini continuino a vivere serenamente il loro quartiere senza essere coinvolti obbligatoriamente in un gran caos, non trovate? O forse siamo noi quelli che fanno considerazioni sbagliate, forse siamo noi a non avervi compreso. Forse la pensate come il grande Pino Caruso che sull’argomento traffico e caos esclamo’: “Gli ingorghi piacciono altrimenti non vi parteciperebbe tanta gente”…..