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La forza del Napoli? I mal di testa di Conte.

La forza del Napoli? I mal di testa di Conte.

Melius abundare quam deficere

Lo dicevano i latini, prima degli allenatori di calcio che pure pensano uguale.

Avranno letto i classici?

Può darsi o, forse, il pensiero è condiviso perché i romani erano un popolo di guerrieri e gli allenatori sono condottieri.

Qualsiasi generale sa che più è numeroso è l’esercito più è facile vincere.

Qualsiasi mister sa quanto l’abbondanza sia ricchezza.

E poter scegliere una fortuna.

Chiù ne simm’ chiù bell’ parimm’

Nel Napoli sono in tanti nel reparto offensivo( molto meno in difesa, giusti a centrocampo) e tutti forti.

A Conte viene il mal di testa quando deve scegliere, provando a garantire un po’ di spazio a tutti perché

“Quelli di dietro spingono” Come spiega lui stesso.

Questo alza il livello della competitività e degli allenamenti perché poi, come dicono gli allenatori, come ci si allena così si gioca.

Aumenta anche il numero delle varianti tecnico tattiche, favorendo l’ imprevedibilità.

Cosi hai a disposizione:

Kvara, l’equilibratore Politano e lo spacca partite Neres, Ngonge e, pure, Raspadori.

Per non parlare di Gilmour che giocherebbe ovunque ma a Napoli ha davanti Sua Magnificenza Lobotka.

Un caso di Pandora da cui attingere a piene mani, divertendoti a sporcartele.

I calciatori stanno sempre sul pezzo, non si appagano e non si abbattono nelle lunghe settimane senza Coppe.

Danno il massimo e aspettano eccitati le scelte del mister.

Perché l’attesa del piacere è essa stessa piacere.

Vale anche nel calcio.

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