Il tecnico del Napoli deluso per la “silenziosa” partenza del Pipita.
Sarri c’è rimasto davvero male. Non si aspettava l’addio silenzioso e irriconoscente di Higuain.
Il tecnico toscano ne ha parlato anche nell’intervista rilasciata in esclusiva al Corriere dello Sport:
“Mi aspettavo che facesse almeno una telefonata, magari cinque minuti prima che facesse le visite mediche. (…) Anche i ragazzi si aspettavano un saluto”.
Delusione legittima quella di Sarri. All’inizio della scorsa stagione ha parlato alla testa del centravanti argentino. Con le parole che un padre sceglie per un figlio, ha ridato al “Pipita” gli stimoli giusti trasformandolo in uno dei centravanti più forti del mondo. Forse il più forte di tutti.
Lo ha messo in condizione di vincere la Scarpa d’Oro, trofeo bruciato da quella “birichinata” di Udine. Con il suo gioco Sarri ha dato un fondamentale contributo alle 36 reti segnate da Higuain, facendolo entrare di diritto nella storia del calcio italiano cancellando così, dopo circa 60 anni, i nomi dell’interista Angelillo e del milanista Nordhal.
Ma tutto questo non è servito. Sarri pensava che a Dimaro nel luglio del 2015 avesse parlato anche a un cuore ma, a quanto pare, non è stato così visto che Higuain non ha ritenuto opportuno salutare neanche i compagni con i quali ha condiviso gioie e dolori di tre anni di battaglie.
Higuain è fuggito come un amante quando improvvisamente rientra il marito a casa o, peggio, come un ladro dopo aver “rubato” l’amore dei napoletani.
Forse la destinazione finale del “Pipita” voluta dal destino non è casuale e, come ha ricordato mister Sarri, il prossimo 2 aprile c’è un appuntamento “particolare”. Magari è quello il giorno giusto per “salutarsi”.