La promozione nella massima serie, la prima nella storia del club, è a un passo. Il Carpi sta dominando il campionato di Serie B. Per dare l’esatta concezione di questa straordinaria annata basta snocciolare alcune cifre: 74 punti in 36 partite – media di poco superiore a 2 punti a partita – 15 in più rispetto al Vicenza secondo e un margine di 30 punti dal più blasonato Catania, secondo miglior attacco (solo il Pescara ha fatto meglio) e miglior difesa con 24 reti subite. Merito anche di mister Castori, capace di condurre la squadra oltre i propri limiti quando nessuno la accreditava come contendente credibile per la promozione in Serie A. Contro le 21 avversarie di questo campionato, contro chi ha manifestato il proprio disappunto nel vedere il Carpi andare così bene. Da sottolineare anche il lavoro sapiente della dirigenza guidata dal presidente Caliumi che ha saputo portare questo club a livelli inimmaginabili se solo si considera che cinque anni fa la squadra era iscritta al campionato di Serie D.
Una cavalcata nella quale ha dato il proprio contributo anche una vecchia conoscenza dell’ambiente partenopeo, Mehdi Kabine. Il marocchino classe 1984 fu acquistato dal Napoli a sorpresa nel gennaio del 2012, mossa che aveva come unico obiettivo liberare una casella da extracomunitario. L’attaccante fu infatti restituitio subito in prestito al Carpi e poi liberato a giugno. La meteora, che Castel Volturno non la vide se non dalla tv, fu messa di nuovo sotto contratto dagli emiliani e si prese la sua rivincita decidendo la fondamentale sfida playoff per la promozione in B contro il Lecce nel 2013. Due reti, una all’andata e una al ritorno, fecero raggiungere ai biancorossi la loro prima partecipazione al campionato cadetto in assoluto.
Oggi, un anno dopo, il Carpi sta vivendo il punto più alto della sua ultracentenaria storia. Trascinati dalle reti di Jerry Mbakogu, a quota 14 in campionato e da una manovra organizzata che porta al gol un gran numero di uomini, gli uomini di Castori stanno compiendo un miracolo sportivo. La media spettatori per le partite interne durante questa stagione è stata di 2.921 unità, lo stadio Cabassi contiene 4.164 posti. La società è riuscita a giocare tra le mura amiche in questa stagione nonostante la capienza minima consentita negli stadi di B sia 7.000 posti in virtù di un progetto che prevede il raggiungimento di tale cifra attraverso due fasi di lavori che dovrebbero terminare nel 2017. La dirigenza sarà però costretta a stravolgere questi piani a causa della promozione in massima serie dove la capienza minima vigente è di 16mila spettatori. Ora il Carpi si troverà a calcare i campi più prestigiosi d’Italia tra cui l’Olimpico malgrado le posizioni espresse da Lotito. Un traguardo inaspettato per la società e per la tifoseria. La piccola città in provincia di Modena popolata da circa 70.000 abitanti (pur sempre più popolosa di Sassuolo che si ferma a 40.000 circa), è pronta a festeggiare e vivere il sogno Serie A.
Articolo di: Valerio Intermoia