“Sono pronto a tutto per il bene della mia squadra”. Steven Gerrard classe 1980, centrocampista unico nel suo genere: quantità, qualità e quella leadership che ti rende un elemento imprescindibile nello spogliatoio di una squadra.
Tiro preciso e potente con entrambi i piedi, capacità di dettare i tempi di manovra oltre a quelle di interdizione e la propensione al gioco aereo.
Un unico club nella sua carriera: il Liverpool, di cui è capitano dal 2003.
Una maglia, quella dei reds, che è più una seconda pelle per un giocatore di caratura mondiale considerato da molti uno dei centrocampisti più forti della storia del calcio inglese.
Idolo indiscusso di Anfield con 708 presenze e 185 reti.
Un unico rammarico, mai nascosto: quello di non essere riuscito a vincere la premier con la squadra della sua città.
Ma la Champions conquistata ad Istanbul, nella magica rimonta in finale contro il Milan, è un emozione indelebile per il numero 8.
“Come potrei pensare di lasciare Liverpool dopo una notte come questa?”. Queste furono le sue parole al termine del match vinto ai rigori contro i rossoneri.
Ma come tutte le grandi storie d’amore, anche quella del capitano e della sua gente è destinata a finire.
Fra qualche ora ci sarà l’atto conclusivo. Per l’ultima volta Gerrard entrerà nel suo stadio da giocatore, prima di trasferirsi ai Los Angeles Galaxy a fine stagione.
Con il suo addio termina, probabilmente, l’ultima grande storia d’amore del nostro calcio.
Le scarpette speciali che indosserà il capitano recitano alla base: “Lasci da leggenda, tornerai da eroe. La città di Liverpool è sempre con te. Non camminerai mai da solo”.