L’ammonizione ingiusta che l’arbitro Doveri gli ha comminato dopo appena nove minuti di gioco, costringe Kalidou Koulibaly a terminare il campionato con una giornata di anticipo.
Il ‘gigante buono’, il ‘gigante d’ebano’, era diffidato e quell’ammonizione frettolosa gli fa scattare la giornata di squalifica che priva la già discutibile qualità del campionato di Serie A, di vedere il difensore più forte del campionato nell’ultima partita a Bologna.
Quindi stagione ‘azzurra’ terminata per Koulibaly, anche se per lui le fatiche continuano in Egitto. Lo attende il ‘suo’ Senegal. C’è una Coppa d’Africa da provare a vincere dal 21 giugno al 19 luglio e, c’è da scommetterci, Napoli è pronta a sostenere il suo idolo.
Quando si chiude una stagione è sempre tempo di bilanci. Quello di Koulibaly è sicuramente positivo, non solo per il premio ricevuto dalla Lega di Serie A.
Lo è per la sua definitiva affermazione in ambito internazionale. Lo è per la leadership cresciuta in maniera esponenziale. Lo è per l’affetto e l’amore del pubblico napoletano che Koulibaly ha saputo conquistare con le sue prestazioni. Addirittura per lui, contro il Chievo a Verona, è arrivata anche la prima doppietta in carriera.
Peccato solo che qualche parte di tifoseria ‘straniera’ incivile e ignorante lo abbia fatto innervosire con degli ululati razzisti. Quel cartellino rosso sventolato da Mazzoleni a Milano è stata un’offesa al calcio civile. Così come essere uno dei quattro difensori più ammoniti della Serie A, stona non poco con la sua immensa bravura. Per lui ben 10 ammonizioni alla pari del genoano Romero e dietro a Felipe (Spal) 13, Criscito (Genoa) 12 e Cionek (Spal) 11. E pensare che Chiellini e Bonucci ne hanno rimediate rispettivamente appena 3 e appena 2…
L’attaccamento alla maglia di Koulibaly lo ha portato a giocare il 93,01% dei 4894 minuti in cui il Napoli è stato finora in campo in questa stagione. Ieri è stato costretto ad arrendersi, forse complice anche il ramadan, a cinque minuti dal termine della gara. Stremato ha ricevuto la meritata standing ovation.
Il vero rammarico di Koulibaly è non aver vinto un trofeo che sarebbe stata la meritata ciliegina sulla torta.
Ma il nuovo anno è vicino ormai e…