La sua clamorosa simulazione nel derby trae in inganno l’arbitro Orsato, che fischia un rigore inesistente alla Roma.
Il Codice di giustizia sportiva è chiaro in tal senso: la prova tv subentra in caso di “evidente simulazione da cui scaturisce l’assegnazione del calcio di rigore a favore della squadra del calciatore che ha simulato”. Un’espressione inequivocabile che inchioda Kevin Strootman: l’olandese rischia dall’una alle due giornate di squalifica.
Non sarebbe un fulmine a ciel sereno, perchè Strootman non è nuovo ad episodi che fanno di lui un calciatore antisportivo e particolarmente provocatorio. Il derby, su tutti, lo rende decisamente nervoso: anche all’andata, infatti, ci si ricorda di lui per aver acceso una rissa, gettando dell’acqua sugli avversari e poi simulando un colpo alle spalle.
Ma non solo. Tre anni fa fece anche peggio. In occasione della semifinale di ritorno di Coppa Italia tra Napoli e Roma, infatti, stizzito dal risultato (3-0 per gli azzurri) e dall’espulsione, Strootman indirizzò uno sputo verso la Curva B. Allora intervenne la Procura Figc, che però archiviò il caso, considerando lo sputo un gesto di reazione al raggio laser che lo aveva colpito mentre abbandonava il terreno di gioco del San Paolo.
Ciò non toglie la condotta gravemente antisportiva: chiamatelo pure ‘Kevin il furioso’.