Sarà, con ogni probabilità, Alex Meret il nuovo portiere del Napoli: gli azzurri sono pronti a chiudere la doppia operazione con l’Udinese, acquistando anche Orestis Karnezis.
Il greco è pronto a tornare in Italia, dopo un anno vissuto in Inghilterra, al Watford, dove però ha collezionato solo 16 presenze tra campionato e coppa. Il 32enne ellenico metterà la sua esperienza a disposizione di Carlo Ancelotti e, soprattuto, del suo giovane collega, al quale farà da chioccia.
Ma Karnezis e il Napoli erano stati già molto vicini in passato, in particolare l’estate scorsa, quando Orestis sembrava pronto a prendere il posto di Pepe Reina, che fu a un passo dal PSG. Ma lo spagnolo rimase in azzurro per un altro anno e l’affare saltò.
La carriera di Karnezis inizia nelle giovanili dell’OFI Creta, con cui esordisce anche in prima squadra, prima di trasferirsi al Panathinaikos, dove si guadagna il posto da titolare dopo la partenza di Tsorvas, passato al Palermo. Con la squadra ateniese vince anche un campionato (nel 2009/2010) e due coppe di Grecia (2008/2009 e 2009/2010), non scendendo mai in campo (tranne una presenza nel 2008).
Nel 2013, l’Udinese lo acquista dal club di Atene, girandolo in prestito al Granada, altro club di proprietà dei Pozzo, per un anno. Una stagione non esaltante, in cui il greco raccoglie solo 8 presenze complessive e, quindi, fa ritorno in Friuli. In bianconero conquista il posto da titolare, scalzando un giovanissimo Simone Scuffet a suon di prestazioni positive.
Difende, per tre stagioni, la porta friulana prima del trasferimento poco fortunato in Inghilterra. Ha collezionato, inoltre, 49 presenze con la Nazionale greca, con cui ha partecipato ai Mondiali del 2014, in Brasile.
Molto bravo con i piedi, Karnezis è dotato di un’ottima reattività e di un gran senso della posizione, ma ogni tanto pecca di lucidità nelle uscite. Il suo peregrinare in giro per l’Europa e la sua militanza in Nazionale, tuttavia, gli hanno permesso di acquisire grossa esperienza, con la quale aiuterà il Napoli e il giovane Meret.
Comments
