Kakà, ex attaccante del Milan, ha rilasciato un’intervista al portale brasiliano UOL e racconta quando lasciò il club rossonero e la sua avventura al Real Madrid.
Queste le sue parole: “José Mourinho aveva tutte le ragioni per farmi fuori, considerato il mio rendimento nelle ultime partite. Invece mi è stato vicino e mi ha aiutato. Ho un debito con lui e con il Real Madrid. Il problema ero io. Anche lui ha atteso che migliorassi.
Nel 2009 accettai la proposta dei Blancos ma dopo il passaggio al Real ero completamente distrutto per non essere riuscito a dare quello che avevo dato al Milan. Ero completamente perso e smarrito. In Italia tutti mi amavano, ma in Spagna tutti volevano che me ne andassi. Jose Mourinho è stato un allenatore difficile per me.
Quando ho pensato che mi avrebbe dato una possibilità, questo non è mai successo. Non potevo dimostrargli che ero in buona forma. Mi sono allenato, combattuto e pregato tanto ma non avendo ricevuto la fiducia del tecnico, ho capito che non potevo lavorare con lui. Ero molto felice dopo aver lasciato il Real e tornato al Milan, specie dopo quando Mourinho ha detto che ero uno dei giocatori più professionali che abbia mai allenato.
Sono andato a vedere una partita del Real Madrid contro il Borussia Dortmund in Champions League e poi una partita del Milan a San Siro, dove sono andato in campo. I tifosi mi hanno intonato cori emozionanti e ho capito che ero nel posto dove avrei voluto essere: con loro in curva a guardare la partita e tifare. Così ho deciso di non giocare più. In futuro potrei lavorare col San Paolo ma non voglio fare l’allenatore nè il commentatore tv”.