La sfida di ieri sera tra Juventus e Napoli ha visto una partita quasi a due facce; gli azzurri sono venuti fuori solo nell’ultima mezz’ora. Uno strano caso dell’ironia ha siglato il risultato finale.
Come le altre sfide tra Juventus e Napoli, anche quella di ieri sera non è stata banale. Le due squadre hanno segnato ben sette gol, una cosa che non succedeva da più di 20 anni, mettendo in mostra anche i limiti difensivi; di sicuro una parte importante la fa anche la condizione non ottimale di molti giocatori.
Una partita dalle due facce, dove nella prima ora di gioco la Juventus ha fatto vedere che sta assimilando i concetti dell’ex Sarri; la restante mezz’ora invece con gli azzurri che sono venuti fuori e hanno creato occasioni fino a pareggiare 3 a 3 (complice anche la caduta fisica dei bianconeri, da dire). Ma andiamo a vedere nel dettaglio.
Juventus confermata in toto da Sarri, Ancelotti ne cambia uno nel suo Napoli
A parte il caso Chiellini, che sarà fuori sei mesi, Maurizio Sarri ha confermato in blocco gli uomini che hanno vinto a Parma. L’unico cambio è proprio quello di De Ligt, che esordisce con la maglia della Juventus in Serie A.
Ancelotti invece cambia uno dei due terzini: fuori Mario Rui e dentro Ghoulam. Per il resto anche lui conferma in blocco l’undici partito titolare contro la Fiorentina.
Tanta Juventus e poco Napoli nel primo tempo
Il primo tempo si contraddistingue per un dominio quasi netto da parte dei bianconeri. Il Napoli, a parte il primo quarto d’ora in cui cerca di creare qualche pericolo, si trova in balia del pressing offensivo degli uomini di Sarri. La Juventus mette in seria difficoltà gli azzurri con il pressing offensivo, soprattutto su Allan e Zielinski.
Ciò toglie il respiro agli azzurri e molti passaggi sono intercettati dagli avversari che riescono a mettere sotto scacco la squadra di Ancelotti. Su un calcio d’angolo gestito malissimo, dopo 15′, e con un po’ di fortuna da parte dei bianconeri (tiro ribattuto da Bonucci di faccia) Danilo, appena entrato per De Sciglio, trova il gol del vantaggio.
Una galoppata da un estremo del campo all’altro, dove il Napoli si è fatto trovare completamente impreparato sulla sua destra. Douglas Costa ha corso indisturbato per tutto il tragitto dove poi ha trovato il terzino brasiliano che ha segnato. Il secondo gol juventino è frutto di una grande giocata di Higuain che salta secco Koulibaly e mette all’incrocio.
Un uno-due che ha demoralizzato gli uomini di Ancelotti, come si vede anche sul campo; i bianconeri lottano su ogni palla, continuando a non far respirare gli azzurri in fase di impostazione e intercettando sempre le linee di passaggio. Inoltre non riescono a pressare gli avversari per cercare di rubare palla; in particolare è sulle fasce che il Napoli soffre le iniziative bianconere.
La mancanza di cattiveria fa arrivare altre due occasioni per la Juventus, con Khedira; sulla prima Meret compie un vero e proprio miracolo, sul secondo la traversa ed un po’ di fortuna impediscono di finire il primo tempo sul 3 a 0. Il primo tempo si chiude con un’occasione finale per Mertens che non riesce a sfruttare.
Il Napoli esce fuori alla distanza nel secondo tempo
Prima dell’inizio del secondo tempo Ancelotti adotta due cambi: fuori Ghoulam e Insigne e dentro Lozano, al debutto ufficiale, e Mario Rui. Il messicano soprattutto saprà farsi valere; il Napoli comunque comincia il secondo tempo con un altro piglio rispetto al primo, cercando di recuperare il risultato.
La Juventus però continua a tenere il ritmo alto, sia in fase di possesso che di non possesso con il solito pressing. Proprio dalla loro destra arriva il gol del 3 a 0 della Juventus, con Cristiano Ronaldo in area di rigore che può tirare indisturbato su assist del solito Douglas Costa. Colpevole qui una fase difensiva quasi nulla, con Mario Rui in ritardo sulla diagonale e Koulibaly che non riesce a chiudere sul portoghese.
Da qui la partita sembra finita con la Juventus che sicura del risultato indietreggia un po’ e lascia più campo al Napoli. Una punizione sulla destra azzurra, apparentemente innocua, però porta Manolas al gol ed il risultato va sul 3 a 1. Da lì è un’altra storia, complice sicuramente anche il notevole calo fisico dei bianconeri e la motivazione ritrovata dagli uomini di Ancelotti.
Il gol del 3 a 2 arriva a distanza di pochi minuti, con gli azzurri che cominciano a proporre gioco. Fabian Ruiz comincia ad uscire fuori, dove fino ad allora è stato annullato dagli schemi della Juventus, così come Zielinski e gli altri. Proprio il polacco, su azione dalla sinistra, riesce a mettere il pallone in mezzo per Lozano che sigla il 3 a 2. Il messicano segna al debutto ed è il giocatore che più ha cercato di creare dei pericoli alla difesa bianconera.
Le sortite offensive del Napoli, con quasi tutti gli uomini in attacco, ovviamente creano spazi per le ripartenze avversarie che non sono sfruttate a dovere. O comunque trovano Meret pronto, che compie un’altra parata incredibile su Douglas Costa e salva il risultato. Il Napoli prova con tutti i mezzi, galvanizzato dalla rimonta che sta per compiersi e dalle difficoltà fisiche juventine, a trovare il pareggio.
Lo stesso Lozano, autore del 2 a 3, con una grande azione riesce a superare De Ligt e costringere Alex Sandro al fallo. Dalla punizione, battuta sul secondo palo, Di Lorenzo segna ed è 3 a 3. La Juventus teme che la partita possa andare anche peggio di così e ricomincia ad uscire fuori, sfruttando gli spazi lasciati dal Napoli soprattutto sulle fasce. Ma Meret prende tutti i cross spediti in mezzo.
Poi succede l’impensabile, che prescinde da tutto: su un calcio di punizione in cui la difesa azzurra è schierata, Koulibaly fa autogoal e chiude la partita sul 4 a 3 per la Juventus. Uno strano caso di ironia della sorte.
Da rivedere la fase difensiva del Napoli, pagato ancora il calo fisico alla distanza
Queste prime due partite hanno messo in chiara luce che il Napoli ed Ancelotti devono sistemare qualcosa sulla fase difensiva. Ancora troppi buchi e lentezza generale, e se Koulibaly risulta il peggiore in campo qualcosa vuol dire; da aggiungere anche che c’è da trovare l’affiatamento con Manolas.
In generale comunque la Juventus ha dimostrato che sta assimilando i dettami di Sarri ed un Napoli che ha da lavorare soprattutto dietro dove ha sofferto troppo per una squadra che vuole lottare per lo scudetto. Ora c’è la sosta, Ancelotti avrà modo di lavorare su ciò e recuperare chi ancora non ha una condizione fisica ottimale. Sperando che l’ironia della sorte non faccia di nuovo il suo corso.