Andrea Agnelli, presidente della Juventus, è intervenuto durante l’evento “Il Foglio a San Siro” dove ha parlato ancora del progetto Superlega.
Di seguito le sue parole, riprese dal portale Calcio&Finanza:
“Il progetto Superlega ha due momenti significativi: da un lato l’aver avuto la condivisione da parte di 12 club che hanno siglato un accordo da 160 pagine, che come primo punto aveva quello di dialogare con la UEFA e la FIFA. La definizione del formato della competizione era un passaggio successivo.
Quello che fa riflettere è la veemente reazione da parte delle istituzioni internazionali su un numero di club, che si sono spaventati e per paura hanno indietreggiato. Per una battaglia giuridica di questo calibro bisogna anche avere le spalle larghe e credere fortemente che il modello che ci organizza in questo momento può essere rivisto.
In questo momento la UEFA è regolatore (sia legislatore che giudice), operatore commerciale monopolista e gatekeeping per le competizioni. Non è una governance moderna ed è il punto saliente sul ricorso alla Corte di Giustizia dell’Ue, va a toccare il principio fondamentale della libera concorrenza in libero mercato. Determinate funzioni servono ma non possono essere incentrate su un unico operatore.
Abbiamo assistito a una partita straordinaria come City-Real, ma non ci rendiamo conto che abbiamo due competizioni che genereranno 28 miliardi nei prossimi cicli come Premier e Champions. Una Premier a 4,2 miliardi significa che attirerà tutto il talento, una Superlega di fatto c’è già. Ora rischiamo di avere due finali di Champions con sole squadre inglesi e una di Europa League con una inglese che sfida una scozzese.
Avremo una Premier League tutto l’anno e una da marzo-aprile in avanti, una polarizzazione verticale esiste già. Esiste anche una polarizzazione orizzontale, guardiamo a PSG, Bayern, Ajax, Legia Varsavia. Abbiamo di fatto polarizzato e immobilizzato il calcio. Se uno guarda negli ultimi 10 anni, in semifinale non è mai andata squadra che non sia delle big-5 ad eccezione dell’Ajax. Singolo exploit ci può stare, ma voglio vederli ripetersi.”