Andrea Agnelli, presidente della Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa al termine dell’assemblea degli azionisti bianconeri.
“Ottenuti grandi risultati ma anche delusioni inaspettate. A gennaio abbiamo aumentato il capitale di 300 milioni, aveva 3 obiettivi: il mantenimento della competitività, la visibilità del brand Juventus e un consolidamento di un equilibrio economico e finanziario. Faccio un applauso a Nedved, Paratici e a Federico Cherubini. Solo più avanti ci renderemo conto di ciò che hanno significato questi nove anni. Poi mi congratulo anche con le donne, che hanno vinto un altro titolo, e con l’U23, brava a vincere la Coppa Italia di categoria. Un risultato straordinario di Fabio Pecchia, che esporrò con orgoglio all’interno del J Museum. È un progetto che va avanti, ha obiettivi e serve anche alla prima squadra, perché l’anno scorso sono arrivati diversi giocatori.
L’anno scorso abbiamo perso due finali e questo ci brucia ancora, come l’uscita dalla Champions agli ottavi. Non ci hanno soddisfatti questi risultati, è stato un anno agrodolce. Fuori dal campo, prima del Covid, stavamo ottenendo grandi risultati, al passo con le aspettative che avevamo. Cito i ricavi dalle sponsorizzazioni e il brand della Juventus su Instagram, il primo marchio per made in Italy. Ha superato anche Gucci, è un grande lavoro. L’area football è affidata a Fabio Paratici, Federico Cherubini assume invece la carica di Football director
Di Sarri ho un ottimo ricordo come persona. Ho scoperto una persona colta, con diversi interessi oltre al calcio che vive in maniera coinvolgente e sono estremamente felice che abbia vinto questo scudetto con noi. Spesso mi è capitato di parlare dell’alchimia che si deve formare all’interno dello spogliatoio, con lui questa alchimia non si è formata. Ho indicato che fosse lui a portare la coppa dello scudetto al museo e verrà ricordato come uno degli allenatori vincenti della Juventus.
Paratici e Cherubini? Fabio e Federico hanno un contratto in scadenza a giugno, come tutti quelli che hanno contratti federali. Con Fabio e Pavel Nedved abbiamo parlato per ragionare in un medio lungo periodo. Mi è capitato di vedere casi mediatici, io non ho nessun tipo di segnale. Fabio, Pavel e Federico godono della mia piena fiducia e loro mi hanno dato testimonianza di voler restare qui e assieme a loro nei prossimi mesi andremo ad affrontare le sfide che abbiamo di fronte.
Ronaldo? Si deve ragionare a lungo periodo. A marzo durante il lockdown noi club urlavamo necessità di spostare l’Europeo e l’ha fatto per permetterci di completare le competizioni. Ad aprile si sapeva che la UEFA avrebbe voluto riprendere le competizioni. Se noi arriviamo a fine agosto a puntare il dito mi sento di difendere la posizione dell’UEFA. Se invece si tratta di rimodulare gli impegni per tempo rispondo di sì. Bisogna anche avere la consapevolezza che le decisioni abbiano ripercussioni fra mesi. Non bisogna svegliarsi all’ultimo. Perché Cristiano non avrebbe dovuto rispondere alla convocazione? Non avendo competizioni d giocare abbiamo detto che chiunque volesse avrebbe potuto proseguire l’isolamento fiduciario a casa. Non si sono rotte bolle, sono molto resistenti. Quando le Nazionali chiamano i giocatori ci tengono, è un sogno e per fortuna rimane vivo anche a chi ha già tante presenza. E questo è bello, rispondere alla chiamata delle Nazionali fa piacere.
Le parole di Spadafora? Chiamate il ministero, io non ho il protocollo del Governo. Chiamate chi applica le leggi dello stato e fatevi spiegare cos’ha violato. Io per la Juve applico il protocollo federale, punto. Se uno viene preso dall’autovelox a 150 km/h, io non lo so. Io faccio il dirigente sportivo. Perché ha violato una legge dello stato dovete chiederlo al prefetto, al ministro. Io non do autorizzazioni sanitarie”.