Dopo aver eliminato il Barcellona, ora in casa bianconera si respira aria di grande entusiasmo.
La Juve sogna il ”Triplete” e la strada è tracciata: il vero punto di forza di questa squadra s’è rivelata ancora una volta la difesa, o per meglio dire la fase difensiva. Perchè in certi momenti della gara del “Camp Nou”, ogni volta cioè che i blaugrana si affacciavano nella metà campo avversaria, i bianconeri si difendevano ‘di squadra’, ovvero sia con 11 “difendenti” posizionati dietro la linea del pallone. Una tattica, questa, che ha intrappolato i fenomeni del Barça, impedendo loro di creare limpide occasioni da gol: statistiche alla mano, infatti, dei 19 tiri effettuati ieri sera verso la porta di Buffon, appena uno ha centrato lo specchio, mentre gli altri 18 sono terminati sul fondo.
Due sole reti subite in Champions, otto ‘clean sheet’ in dieci partite: la Juve non subisce gol in Europa da 531 minuti, al momento la striscia più lunga della competizione. In più, delle quattro semifinaliste, quello juventino è nettamente il miglior score in fatto di gol incassati: 2 contro i 16 e i 15, rispettivamente di Monaco e Real, ed i 5 dell’Atletico.
Al di là dello strapotere (anche) offensivo, ancora una volta, quindi, anche in Champions la Juve si rivela un muro veramente ostico da superare. Da quasi sei anni, infatti, ci ha ormai abituato a costruire le proprie vittorie – solo in campionato per adesso – puntando prevalentemente sulla grande applicazione ed abnegazione del pacchetto arretrato. L’auspicio della Juve è che stavolta il trend possa esser dirottato anche verso la Coppa delle grandi orecchie, destinazione Cardiff, nello specifico.
Ad oggi, i precedenti relativamente a squadre che hanno puntato gran parte delle proprie fiches sulla quasi assoluta invalicabilità, non sono incoraggianti: come la Juventus, anche l’Ajax nel 1995-1996 e l’Arsenal nel 2005-2006 avevano subito appena 2 reti fino alle semifinali; alla fine, entrambe non vinsero la Champions.
Ce la farà, invece, la formazione di Allegri? La sensazione è che la Juventus non dovrà commettere l’errore di cullarsi su questi numeri. In Serie A, spesso e volentieri, basta prendere meno gol degli altri per laurearsi Campioni d’Italia. Un dato che ha meno ragion d’essere in campo internazionale e che negli ultimi tempi proprio la Juve ha pagato a caro prezzo. Se quest’anno andrà diversamente, lo dirà il tempo: attendiamo la ‘prova del nove’…