Il centrocampista del Napoli, Jorginho, è intervenuto su Radio Kiss Kiss Napoli. Rileggi la sua intervista. Il giocatore affronta tanti temi, parla della sconfitta di Bilbao e dell’immediata reazione avuta a Genova dove gli azzurri hanno trovato la vittoria nella prima gara di campionato.
Queste le sue dichiarazioni.
Sei arrivato a gennaio, come sono stati questi otto mesi?
“Meravigliosi e anche veloci sono contento di quello che sta succedendo”.
Poi c’è stata la vittoria in Coppa Italia e il gol sotto gli occhi di Maradona.
“Un sogno che da bambino avevo ed è bellissimo ciò che sto vivendo”.
Napoli piazza importante, cosa cambia tra il Napoli di Benitez e il Verona di Mandorlini?
“Cambia tanto. Ognuno ha il suo modo di fare e pensare. Dobbiamo adattarci a ciò che chiede l’allenatore”.
Settimana particolare. A Bilbao arriva la sconfitta poi la risposta a Genova.
“O ci buttavamo giù o dovevamo voltare pagina, abbiamo scelto la seconda e abbiamo iniziato bene. Genova era un campo difficile. Sono stati tre punti importanti”.
Poi il pareggio. Ma volevate vincere.
“Noi vogliamo sempre vincere, ma non sempre è così però facciamo di tutto per far si che ciò avvenga. Il nostro gol è stato meritato, non abbiamo mai mollato e siamo stati ripagati”.
Pensate di essere da scudetto?
“Dobbiamo pensare al presente, restare concentrati e vincere la prossima partita. Dobbiamo pensare una cosa alla volta e restare coi piedi per terra”.
Ci proverete?
“Si, questa squadra ha fatto tanto nel 2014 tra cui il record di 104 reti, il record di punti in campionato e vinto la Coppa Italia, quindi ci siamo e proviamo a vincere. Nessuno gioca per perdere”.
Problemi col modulo?
“Io ho sempre giocato a tre, cerco di adattarmi nel giocare a due. Non è un problema per me, decide Benitez su come giocare. Nazionale? E’ un sogno che hai sempre. E’ il sogno di ogni bambino quando inizia a giocare a calcio”.
Il Napoli da questo mercato è rafforzato o indebolito?
“Chi è arrivato è qui per rinforzare e non per indebolire la squadra”.
Che esultanza è stata a Catania?
“Era per un nostro amico che balla in quel modo. Era un modo per prenderlo in giro”.
Stagione lunga ma il Napoli se la giocherà su tutti i fronti?
“Noi giochiamo per vincere e pensiamo a vincere partita dopo partita. Ora pensiamo al Chievo, ogni partita ha la sua storia”.
Non essere in Champions è un vantaggio?
“E’ difficile dirlo. La Champions era un mio sogno che non ho raggiunto quest’anno. Sarebbe stato bello giocarla per tutti ma ora pensiamo ad altri obiettivi”.
Non sei quello della scorsa stagione. Non sei al top della condizione?
“Potrebbe essere. Ma contro il Genoa ho corso quasi 12 km”.
Cosa ti piace di più di Napoli?
“E’ difficile dirlo mi piace tutto. Pizza, mozzarella, pesce. Dove vivo io ho un panorama magnifico poi la gente è stupenda e il loro modo di fare ti fa sentire a casa. Napoli piace molto anche alla mia famiglia”.
Ti senti leader?
“Tutti siamo leader in squadra. Quando sbagliamo ci richiamiamo a vicenda ma per il bene della squadra. Il leader è una cosa spontanea che viene da dentro: c’è chi lo dimostra di più e chi di meno”.
Chi è il tuo idolo?
“Il mio idolo era Kakà, l’ho sempre seguito”.
Poi arriva Zapata: “Jorginho è un bravo ragazzo. Ora si pensa al Chievo e poi l’Europa League che è importante per noi. In Coppa Italia non ho fatto gol e quest’anno farò ciò che non ho fatto l’anno scorso”.