Tre domande a Italia Mele, direttore di 100×100 Napoli e inviata di Canale 8 prima di Torino-Napoli
Spalletti ha anticipato in conferenza stampa che potrebbe effettuare qualche cambio nella formazione che affronterà il Torino. Che novità potrebbero esserci?
“Il segnale di Spalletti è chiaro: il gruppo è definito ma i cinque cambi danno la possibilità di modificare in corsa e dare spazio a che gioca meno. Non ci saranno grandi stravolgimenti, uno o due novità: più probabile Lozano per Politano, possibile Olivera per Mario Rui”.
Quanto conta la mano del tecnico toscano nel percorso meraviglioso del Napoli in questa stagione?
“Gli allenatori non sono tutti uguali e le squadre non sono tutte uguali ma credo che un tecnico incida in relazione alla tipologia di gruppo che alleni. Nello specifico, il Napoli ad agosto era una squadra rivoluzionata, con forze fresche e molti senza esperienza nel calcio italiano.
L’allenatore ha avuto materiale umano e professionale da plasmare e la bravura di diventare da subito credibile agli occhi dei suoi ragazzi. La credibilità è lo strumento migliore di cui dispongano gli allenatori. Spalletti ci è riuscito ed è stato, anche, bravo a far fluire il flusso naturale delle singole attitudini ma soprattutto a far diventare squadra un gruppo di semi sconosciuti”.
Ai quarti di Champions il Napoli affronterà il Milan. Sorteggio favorevole oppure no?
“Giocare i quarti di finale di Champions non è mai una passeggiata di salute. Non esistono partite facili, neppure in amichevole e i risultati sono determinati dalla differenza di forze nelle competizioni lunghe. Nelle partite secche incidono moltissimo altri elementi.
Il Napoli dovrà essere bravo a sentirsi in Champions nonostante l’avversaria italiana, nonostante ci giochi contro tre volte in tre settimane e nonostante la distanza siderale in campionato. Il Milan ha in occasione irripetibile per vendicarsi della squadra che non le ha fatto godere lo scudetto scucendoglielo dal petto a metà stagione”.