Tre domande a Italia Mele, direttore di 100×100 Napoli e inviata di Canale 8 prima di Napoli, prima di Napoli-Lazio che si disputerà stasera allo stadio Maradona alle ore 20:45
Il gioco del Napoli è come una sinfonia dove tutti gli interpreti suonano gli strumenti giusti. Stasera approderà con la Lazio un’altra vecchia conoscenza e maestro di calcio, Maurizio Sarri. Che partita sarà?
“La partita che, oggi, il Napoli giocherà contro la Lazio, ha tutti i presupposti per essere spettacolare. La qualità dei protagonisti è elevata, la cornice adeguata e la percentuale di incisività degli allenatori sulle performance delle squadre è alta. Due sistemi di gioco definiti, simili nei concetti ma diversi nella pratica. Più monolitica la Lazio, più imprevedibile il Napoli. Entrambe, vogliono vincere affascinando e considerano la bellezza un valore.
Partita consigliatissima e complessa, sarà decisa, più di altre dalle qualità dei singoli”.
Si sprecano gli elogi su Osimhen. Acclarate le sue doti calcistiche, la città ora dedica al suo goleador di tutto e di più (dolci, cocktail, uova di Pasqua..) E’ il preludio di quella che potrebbe essere… la grande festa?
“Osimhen, è lo specchio di questa squadra, sintetizza in sé, i suoi tantissimi pregi ed i rari difetti. Victor, è perfetto come fonte d’ ispirazione per la fervida fantasia napoletana. Ha tutto, nei modi, nel look, nella sua storia per diventare qualsiasi cosa. Come, il più bravo trasformista, acrobata, contorsionista è la star su cui si accendono i riflettori del luna park più divertente d’Italia. Al resto c’è tempo per pensarci”.
Stasera chi può essere l’uomo chiave della partita?
“Il calcio, è un gioco di squadra, nel quale il primo attaccante è il portiere e il primo difensore è l’attaccante.
Se, tutti, mantengono alto, il livello di concentrazione si assiste ad una partita spettacolare. Come ho già detto, immagino siano, particolarmente, determinanti le prodezze individuali e nel Napoli, sono tutti capaci di lasciare il segno. Questa, è una squadra che si autoalimenta, ognuno ha bisogno dell’altro, anche nel gesto più personale, c’è la partecipazione di tutti, sempre. La chiave, apre le porte, non conta, quanto sia sofisticata la serratura, ci sarà sempre una chiave per aprirla. Funziona così”.